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Giovedì 20 OTTOBRE 2016
Ma perché gli specialisti non prescrivono sul ricettario del Ssn?



Gentile Direttore,
le scrivo perché da qualche tempo stiamo avendo continui confronti sia con il medico di base che con il pediatra per quanto riguarda le prescrizioni di visite di controllo indicate da specialisti di strutture pubbliche.
 
Nello specifico, ogni qualvolta andiamo, io o mia moglie oppure i miei figli, a fare una visita specialistica e lo specialista ci dice di fare dopo qualche tempo una visita di controllo, andiamo dal medico di base o dal pediatra per farci fare la prevista prescrizione e immancabilmente riceviamo un secco rifiuto in quanto, a mente del Decreto Appropriatezza, ci viene detto che è lo specialista che la deve rilasciare.
 
E così inizia il nostro ping-pong tra medici di base e specialisti. Sistematicamente il ping-pong finisce sempre con la soluzione “peggiore” in quanto ci ritroviamo costretti ad appoggiarci ad una struttura privata o facciamo ricorso alla soluzione “intramoenia”, ovviamente soluzioni più onerose.
 
L’ultimo caso lo abbiamo avuto questa settimana con mio figlio che, a seguito di pronto soccorso ortopedico per una micro frattura all’alluce destro, gli è stata prescritta la visita di controllo i primi di novembre.
 
A tale appuntamento ci dovremo presentare con una prescrizione per visita ortopedica ed una per rx piede destro. La pediatra ovviamente ci ha nuovamente rammentato l’ormai noto decreto e non ci vuole rilasciare le prescrizioni!
 
Come si esce da questa impasse nel quale ci troviamo impigliati?
 
Fabrizio Condoluci
Ministero della Difesa, Ufficio del Consigliere Diplomatico
 
 
Abbiamo chiesto un parere al dottor Pier Luigi Bartoletti, medico di famiglia e vice segretario nazionale della Fimmg
 
Gentile Direttore,
la questione posta dal lettore è la punta dell’iceberg di un mancato rapporto e di un’assenza di presa in carico del singolo problema da parte dei colleghi che effettuano le prescrizione.
 
Nel caso specifico, se le prestazioni  sono effettuate in intra moenia,  ovvero a pagamento, fuori dal SSN, tali prestazioni, secondo la recente decretazione sono da considerarsi altrettanto a pagamento.  
 
Qualora, invece, siano erogate da strutture pubbliche, il collega specialista che richiede tali controlli DEVE provvedere Lui/Lei stesso/a alla prescrizione su modulario SSN. Ciò in base a norme, nazionali e regionali
emanate da più di un decennio che obbligano chiunque lavori nel sistema pubblico a prescrivere su apposito modulario.
 
Nel caso specifico, quindi, il lettore segnala una situazione di cui è vittima, per il malcostume di non prescrivere su apposito modulario da parte di colleghi che lavorano nel sistema pubblico, rimandando alla “trascrizione” di loro atti medici ad un collega terzo, il MMG od il PLS, che finiscono sempre per fare, agli occhi del loro paziente, la figura dei “cattivi”.
 
Come uscirne? Di sicuro il paziente ha tutto il diritto di usufruire delle prestazioni richieste, senza dover pagare o trovare scorciatoie. Il Medico ha il diritto di poter rifiutare prestazioni che saranno a Lui/Lei attribuite, in relazione a controlli da lui non richiesti, su valutazioni cliniche da lui o lei non effettuate.
 
Ciò che sfugge è che il problema nasce da chi non usa il ricettario del SSN, pur avendone l’obbligo, adducendo spesso scuse del tipo non ho tempo, non ho il PC, non lo so. Quindi, bisogna sempre fare attenzione al fatto che si deve uscire da una struttura pubblica con una prescrizione su modulario SSN, onde evitare discussioni successive col proprio medico o pediatra.   
 
Qualora a questo si frapponga un netto rifiuto, bisogna segnalare la cosa alla Direzione Sanitaria della struttura pubblica affinché provveda a risolvere il problema, fornendo al reparto i modulari SSN se mancanti, un idoneo software per la prescrizione, se mancante, oppure informando il sanitario in merito alla vigente normativa.
 
Pier Luigi Bartoletti
Vice segretario nazionale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale)

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