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Giovedì 20 OTTOBRE 2016
Parafarmacie. Il PD vuole risolvere “un’anomalia tutta italiana“. “Il problema non è la liberalizzazione della fascia C. Serve un nuovo concorso”. Intervista all’on. Fregolent

La proposta allo studio è quella di rifare dei concorsi con delle graduatorie differenti premiando (con dei punteggi) chi è stato titolare di una parafarmacia in questi anni. “Al concorsone di Monti serve un tagliando”. No alla liberalizzazione della fascia C: “Non è questa la strada. Bisogna rivalutare il ruolo e la professionalità del farmacista”

Un disegno di legge per risolvere definitivamente la questione delle Parafarmacie. L’idea è della deputata del Pd Silvia Fregolent che nei giorni scorsi è intervenuta anche all’assemblea della Federazione delle Parafarmacie in cui ha fornito un primo assaggio della proposta (su cui già c’è stato un primo confronto con i colleghi della commissione Affari sociali e con il responsabile Sanità del Pd Federico Gelli) e che in quest'intervista indica la rotta che si intende seguire.
 
Onorevole ci spiega cosa avete in mente per risolvere la questione delle Parafarmacie?
Le dico che a mio avviso l’aver creato le Parafarmacie inquadrate come esercizi commerciali con la presenza del farmacista sia stato un errore. Questa è un’anomalia tutta italiana, un pasticcio che tra l’altro ha dato l’illusione a molti professionisti che questo potesse essere l’anticamera per arrivare ad essere titolari di una farmacia. Ecco perché stiamo pensando ad un disegno di legge ad hoc per risolvere la questione.
 
E qual è la strada che pensate di seguire?
Come le dicevo l’aspetto fondamentale è tutelare e rivalutare questi professionisti che sono farmacisti a tutti gli effetti ma che, de facto, fanno un altro lavoro. Con il Governo Monti sono stati indetti nuovi concorsi per nuove assegnazioni che come sappiamo però sono partiti a macchia di leopardo e hanno visto molti ricorsi al Tar. In questo senso la proposta è quella di rifare dei concorsi con delle graduatorie differenti premiando (con dei punteggi) chi è stato titolare di una parafarmacia in questi anni. L’idea è quella di valorizzare il lavoro svolto da questi professionisti e in questo senso credo anche andranno riviste le piante organiche.
 
Ma tutto ciò come si integrerebbe con i concorsi che sono già partiti?
Credo in primis che al concorsone vada fatto un ‘tagliando’. Non dico che bisogna ripartire da zero ma certamente si dovranno fare controlli anche sulle assegnazioni passate. Molti ricorsi al Tar per esempio mettono in dubbio proprio la trasparenza nelle assegnazioni. E poi me lo faccia dire la titolarità della farmacie non può essere ereditaria ma dev’essere rimessa sul mercato.
 
Per molti la soluzione però sembra essere quella di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C in Parafarmacia…
Non penso che sia questa la strada da percorrere, oltre ad una sentenza della Consulta che lo vieta, il punto è che il farmaco è un bene troppo importante e delicato per essere venduto liberamente. Ma le ripeto qui il punto è valorizzare la professione del farmacista e l’ho detto anche a loro, bisogna smetterla di focalizzarsi sul farmaco.
 
In che senso?
Le faccio questo esempio. In Inghilterra ormai ci sono dei veri e propri dispensatori di farmaci in cui si inserisce la tessera sanitaria e si ha il farmaco. Il punto è invece ridare al farmacista il suo ruolo, com’era in passato dove il medico faceva la diagnosi e indicava la terapia ma era il farmacista, che conosce più di tutti come sono fatti i farmaci, che dispensava il più adeguato. Bisogna quindi potenziare questa sinergia senza dimenticare l’importanza di questa figura anche nel rapporto con i cittadini.
 
In che tempi potrebbe arrivare la proposta?
Ne ho già discusso con alcuni colleghi della Commissione Affari sociali e con il responsabile sanità del Pd e siamo concordi che questa potrebbe essere una strada per risolvere definitivamente la questione. Spero a breve si possa avere un testo base su cui far partire la discussione. Certo se 10 anni fa si fossero semplicemente aperti i concorsi per nuove sedi di farmacie ora tutto ciò non servirebbe.
 
Luciano Fassari

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