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Mercoledì 15 GIUGNO 2011
Stati vegetativi: la figura di riferimento è il medico di famiglia nel 97% dei casi
Secondo i dati raccolti dal Centro Studi Fimmg, in Italia il 63% dei pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza è seguito al proprio domicilio e un terzo dei medici di medicina generale ha almeno un paziente di questo tipo tra i propri assistiti.
Oltre un terzo dei medici di medicina generale ha tra i propri assistiti pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza. La maggioranza di questi pazienti, il 63%, vive abitualmente a casa, ma con profonde differenze tra aree geografiche (55% al Nord, 63% al Centro ed 70% al Sud). Sono invece ricoverati in strutture residenziali il 44% dei pazienti al Nord, il 36% al Centro ed il 27% al Sud. Sia a domicilio che presso le strutture residenziali il medico di famiglia costituisce per il 97% dei casi la figura clinica di riferimento.
Sono questi alcuni dei dati presentati oggi a Milano e raccolti dal Centro Studi nazionale della Fimmg, diretto da Paolo Misericordia, attraverso un questionario effettuato a marzo su un campione di oltre mille medici di medicina generale. L’iniziativa è nata nell’ambito di un Progetto nazionale di ricerca, finanziato dal Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Besta di Milano.
Secondo i medici che hanno risposto al sondaggio le maggiori criticità assistenziali per i pazienti e per le loro famiglie sono, nell’ordine: assistenza psicologica, assistenza riabilitativa, sociale, medico-specialistica e infermieristica. Il medico di medicina generale interpreta dunque il ruolo di case-manager, supportando la famiglia psicologicamente e nella gestione di fasi complesse e onerose dell’assistenza.
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