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Sabato 22 OTTOBRE 2016
Infermiere di famiglia, vero banco di prova per la sanità territoriale



Gentile direttore,
grande lavoro e stato fatto dalla commissione  tecnica di cui mi onoro di far parte, su indicazioni del Sottosegretario alla Sanità e del dott. Saverio Proia delegato del Sottosegretario alla Sanità. Il documento approvato è frutto del lungo lavoro che propone di riprogettare l’organizzazione sanitaria che soprattutto in un ottica di scarsità si risorse significa ricercare e trovare equilibrio tra efficienza e ed efficacia del sistema e la sua equità.

Tale equilibrio si ottiene definendo nuove regole organizzative e delineando attitudini professionali, competenze trasversali e multi professionalità di tutti gli attori del sistema sanitario. Significativo è passare da ina sanità di attesa ad una sanità di iniziativa. Nel nuovo modello di percorso integrato di Ospedale-territorio grande spazio è stato dato all’infermieristica italiana delineando  4 ambiti da  infermieristica di famiglia-comunità, infermieristica domiciliare a infermieristica ambulatoriali sino ad arrivare a ospedale di comunità.

Ci siamo soffermati maggiormente all’assistenza ambulatoriale che rappresenta un modo significativo del sistema delle Cure Primarie e infermieristica di Comunità. Viene esaltato il Ruolo dell’infermiere di famiglia che collabora con il MMG per telediabetologia,  telecardiologia, monitoraggio dei fattori di rischio ed educazione sanitaria e follow up.

Non solo gli infermieri di famiglia operanti in tali ambulatori si integrano nei percorsi e nei  percorsi territoriali e collaborano all’efficienza della valutazione multi dimensionali (VMD) e alla stesura del PAI.

La presa in carico degli assistiti deve prevedere un modello che si caratterizzi per la capacità di porre al centro il paziente e parte integrante di un percorso di cura.

L’istituzione del Telenursing, la cui efficacia è stata comprovato da diversi studi, che documentano  un netto miglioramento dell’aderenza alla terapia e adesione dei comportamenti a rischio (Sherral et 2015). E’ stato menzionato nel documento finale l’esempio della Asl BT con i suoi ambulatori infermieristici unico modello italiano in vigore e con l’infermiere di famiglia.
 
Un grande merito va dato al Dott. Narracci Ottavio Direttore Generale della ASL BT per essere stato lungimirante nella costituzione degli ambulatori visto che oggi il documento finale lo porta come modello da eseguire. Un ringraziamento va fatto  alla federazione Ipasvi per il contributo che hanno dato al tavolo tecnico per la stesura di tale documento.

Dott. Domenico Antonelli
Componente Tavolo tecnico Ministero Sanità
Coordinatore Nazionale SIICP

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