quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 24 OTTOBRE 2016
Torino. Ordine dei medici denuncia Gabriella Mereu per “abuso della credulità popolare e diffusione notizie false” 

“Abuso della credulità popolare e diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose che creano allarme tra i cittadini”, queste motivazioni della denuncia del'Ordine. La dottoressa, già radiata dall’albo di Cagliari, può infatti continuare ad esercitare perché il giudizio di appello non è ancora stato definito. Denuncia che arriva proprio in occasione di un seminario e una conferenza della dottoressa previsti per il 27 ottobre al Gam.

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia Torino (OMCeO) ha deciso di segnalare all’Autorità giudiziaria, al comando Carabinieri -NAS- e alla Guardia di Finanza le attività della Dr.ssa Gabriella Mereu per abuso della credulità popolare e diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose che creano allarme tra i cittadini. La dottoressa risulta attualmente radiata dall’Ordine dei Medici di Cagliari ma può continuare ad esercitare perché il giudizio di appello non è ancora stato definito. Da notare come la denuncia arrivi proprio alla vigilia di una conferenza e di un seminario che la dottoressa terrà al Gam di Torino il prossimo 27 ottobre.

L’Ordine ribadisce – spiega il presidente Guido Giustetto - he la divulgazione di queste pratiche senza base scientifica non può sostituire la medicina ufficiale: come stabilisce con chiarezza l'art. 15 del Codice di Deontologia Medica, il medico può farvi ricorso nel rispetto del decoro e della dignità della professione. Inoltre, e questo è l'aspetto centrale della questione, il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia per di più in un contesto di totale asimmetria informativa: il medico ha l'obbligo di capire tempestivamente quando sia il caso di interrompere i metodi non convenzionali eventualmente adottati e di ricorrere tempestivamente agli strumenti della medicina ufficiale, in modo da garantire al paziente le più idonee condizioni di sicurezza ed efficacia della cura. Anche l'art. 13, a tal proposito, è molto chiaro: il medico non adotta né diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica, valutabile dalla comunità professionale e dall'autorità competente. E ancora il medico non deve adottare né diffondere terapie segrete”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA