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Lunedì 07 NOVEMBRE 2016
I Dg scelgono i propri collaboratori. Arru: “Scelte fiduciarie, nessun discredito per i professionisti sardi”

Dopo le polemiche sull’assenza di sardi tra i nuovi Dg, l’assessore interviene per chiarire che anche nel caso dei collaboratori, nominati dai Dg stessi, i criteri utilizzati sono “competenza e rapporto fiduciario”. “Nessuna indicazione da parte mia o di Pigliaru. I Dg li hanno nominati assumendosene la responsabilità e anche su questo verranno valutati”.

“La reazione dura di certa politica di fronte alla nomina dei collaboratori dei Direttori Generali è espressione di una mentalità del passato, quando i politici pretendevano di entrare nel merito di tutte le nomine, quando l'appartenenza contava più della competenza”. Lo afferma l'assessore della Sanità della Sardegna, Luigi Arru, intervenendo in merito alle polemiche sull’assenza di sardi tra gli incarichi affidati.

“Un'altra politica, quella che mette al primo posto l'interesse generale, ha fatto la scelta di quattro manager, in attesa del quinto, quello dell'Areus: due di questi quattro direttori generali sono sardi e due sono continentali. A differenza del passato i DG hanno scelto e sceglieranno i propri stretti collaboratori basandosi su criteri di competenza e su un rapporto fiduciario. Lo hanno fatto assumendosi la responsabilità - che peraltro la legge mette in capo a loro - e anche su questo verranno valutati. Né Presidente, né Assessore si sono permessi di dare indicazioni sulle scelte dei collaboratori, consapevoli della necessità di segnare un netto cambiamento rispetto al passato. Né si è mai chiesto di indicare collaboratori solo continentali”.

“Gli obiettivi posti dalla Giunta ai Direttori Generali sono quelli di un miglioramento della qualità dell'assistenza, con attenzione alla situazione economica. Sono obiettivi che richiedono azioni amministrative rapide e incisive e passano anche per la scelta, da parte dei Direttori, di persone di loro fiducia. Ciò non vuole dire - conclude l'assessore - screditare i professionisti sardi, la cui preparazione è riconosciuta a prescindere dalla loro carta di identità”.

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