quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 16 NOVEMBRE 2016
Unità di degenza infermieristica. Omceo Perugia: “Soddisfazione per sentenza Tar. Ma non è una lotta tra professioni”

Per l’Ordine dei Medici il modello organizzativo dell’Unità gestita dagli infermieri va “radicalmente ripensato” per evitare “dannose confusioni, commistioni o improprie surroghe” tra le competenze del medico e quelle infermieristiche, che l’Omceo di Perugia riconosce comunque come “necessarie ed essenziali al miglior funzionamento del Ssr”. “Questa è la nostra convinzione e questa resta la nostra impostazione, da qui vorremmo ripartire”.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Perugia accoglie con “soddisfazione” la sentenza con cui il Tar Umbria ha bocciato l’Unità di Degenza Infermieristica della Azienda Ospedaliera di Perugia.

L’Ordine di Perugia era intervenuto “ad adiuvandum” nel ricorso da parte di alcuni sindacati medici contro quella delibera del Direttore Generale della Azienda.

“Dopo una serie di schermaglie procedurali, il Tribunale Amministrativo pur accogliendo una pregiudiziale sul difetto di giurisdizione e attribuendo al giudice ordinario la competenza sulle decisioni del Direttore Generale, ha confermato la propria competenza sulla delibera della Giunta Regionale relativa, che, in quanto atto di controllo, è impugnabile, nei confronti della quale non sussiste il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, e, ritenendola illegittima, l’ha annullata”, spiega in una nota l’Omceo di Perugia evidenziando che “nel nostro ricorso facevamo riferimento alla mancanza di chiarezza di ruoli e responsabilità, ai dubbi sulla tutela clinica dei pazienti, e, come è compito di un Ente ausiliario dello stato, al superiore interesse della tutela al diritto alla salute dei cittadini”.

“E’ con soddisfazione – prosegue l’Omceo di Perugia - che abbiamo constatato che nelle motivazioni della sentenza il Tar ha ripreso tutti questi argomenti e le nostre considerazioni. Parla infatti il Tar di ‘confusione di ruoli tra personale medico ed infermieristico conseguente alla tendenziale separazione tra attività clinica ed attività assistenziale che viene realizzata con l'UDI. Laddove, concettualmente, al primo compete la gestione del percorso terapeutico e clinico del paziente, ed al secondo compete quello assistenziale ….. Tale modello non appare coerente con il quadro normativo di riferimento, preordinato, anche nell'assetto organizzatorio, alla tutela del diritto alla salute dell'individuo/paziente, che richiede l'intervento coordinato (e non temporalmente disgiunto) del medico e dell'infermiere. Il personale medico non può operare 'a distanza’”.

“La nostra – evidenzia l’Ordine dei Medici - non è una lotta tra professioni tanto che nel nostro ricorso avevamo scritto: ‘L’Ordine professionale, nello spirito di leale collaborazione tra Enti pubblici, auspica che il modello organizzativo dell’unità in esame venga radicalmente ripensato, così da evitare criticità e perplessità sopra segnalate, garantendo la necessaria considerazione delle funzioni connesse all’esercizio della professione medica, senza dannose confusioni, commistioni o improprie surroghe con le competenze professionali infermieristiche (anch’esse necessarie ed essenziali al miglior funzionamento del S.S.R. e, in definitiva, alla più efficace, efficiente ed appropriata tutela della salute dei pazienti) nel rispetto dei singoli ruoli professionali’”.

“Questa è la nostra convinzione e questa resta la nostra impostazione, da qui vorremmo ripartire”, conclude l’Omceo di Perugia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA