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Venerdì 24 GIUGNO 2011
Tensioni Governo-Regioni. I presidenti disertano le Conferenze

La Conferenza delle Regioni non si è seduta ieri ai tavoli della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Regioni per contestare il “mancato rispetto da parte del Governo, dopo più di 6 mesi, dell’Intesa del 16 dicembre”. Lo ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, esprimendo preoccupazione anche sulle ipotesi di tagli alla sanità nell’ambito della manovra. Chiesto incontro urgente con il Governo.

La Conferenza delle Regioni non ha partecipato, “per senso di responsabilità istituzionale”, alle Conferenze Stato-Regioni e Unificata in programma per il pomeriggio di ieri, 23 giugno. Il motivo, spiega una nota della Conferenza delle Regioni, è il mancato rispetto da parte del Governo, dopo più di 6 mesi, dell’Intesa del 16 dicembre. “Le Regioni sono pronte a fare la propria parte, così come è sempre avvenuto, ma in un quadro di sostenibilità, compartecipazione e rispetto dei patti e dei ruoli istituzionali”, ha sottolineato il presidente dei presidenti regionali, Vasco Errani, spiegando che le Regioni hanno “posto da tempo la richiesta di un incontro politico al Governo affinché si concretizzino gli accordi che il Governo ha fatto sul trasporto pubblico locale, il federalismo fiscale e il Patto per la salute. In sanità manca la seconda tranche di copertura del finanziamento per evitare di introdurre i ticket”.
Ma a preoccupare c’è anche la manovra. “Chiediamo di essere coinvolti istituzionalmente in un confronto che consenta alla Repubblica di fare delle politiche coerenti e sostenibili”, ha affermato Errani spiegando che i timori riguardano, in particolare, le indiscrezioni su ulteriori tagli alla sanità. Anche per questo le Regioni chiedono un incontro al Governo: “Non possiamo stare alle indiscrezioni. Siamo preoccupati e siamo preoccupati anche dal metodo che rischia di portarci alla  manovra attraverso le letture dei giornali''. “La sanità – ha poi aggiunto Errani – è il comparto che  ha dato il contributo più positivo. Dobbiamo fare un  nuovo 'Patto della salute' e discuterne molto seriamente. Regioni e Governo devono stabilire quali sono i livelli  essenziali di assistenza e stabilire i finanziamenti''.
 

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