quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 29 NOVEMBRE 2016
Giornata pugliese del paziente oncologico. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Colmare ritardo su rete oncologica. Bene impegno Emiliano”

"Ritengo che inserire nei nuovi Livelli essenziali di assistenza anche la riabilitazione del paziente oncologico sia un passo urgente e fondamentale per garantire il diritto alla tutela della salute. Per questo ho chiesto che la commissione Sanità audisca Favo e Simfer". Questo l'appello lanciato dal componente della XII commissione del Senato.

“Ritengo che inserire nei nuovi Livelli essenziali di assistenza anche la riabilitazione del paziente oncologico sia un passo urgente e fondamentale per garantire il diritto alla tutela della salute dei cittadini da una parte e contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario dall’altro. Condivido, quindi, le preoccupazioni di Favo e Simfer e me ne faccio carico. A questo fine ho chiesto, nell’ambito delle audizioni propedeutiche al parere che la Commissione è tenuta ad esprimere per legge sui Lea, che siano audite in Commissione Sanità del Senato la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), la Simfer e tutti quei soggetti che, operando nel settore, possono fornire un quadro realistico della situazione ed offrire un contributo alla costruzione di un percorso condiviso ed efficace. In questa direzione, interesserò anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin”. E’ l’impegno assunto da Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente della Commissione Sanità del Senato, intervenuto oggi alla prima giornata pugliese del paziente oncologico, organizzata nella sala convegni dell'Istituto “Giovanni Paolo II” dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) in collaborazione con l'Irccs.

“Non inserire la riabilitazione oncologica come voce a sé stante nel DPCM è obiettivamente ingiustificato anche alla luce delle evidenze scientifiche -spiega d’Ambrosio Lettieri - nonché dei dati sulla prevalenza e sulla guarigione da tumore in Italia e delle proiezioni sul numero di persone in vita dopo una diagnosi di tumore recente o lontana nel tempo. Il paziente affetto da cancro, tra l’altro, rappresenta l’esempio più significativo in cui malattia e disabilità- non solo fisica - sono presenti praticamente simultaneamente, interagendo tra loro e determinando un fabbisogno riabilitativo peculiare rispetto a quello conseguente ad altre lesioni. Un assetto normativo e organizzativo che non consideri adeguatamente tale evidenza presenta pertanto una vistosa insufficienza i cui effetti negativi si riverberano sulla vita delle persone, come pure sulla spesa”.

“Alla necessaria e sempre più precisa personalizzazione dei trattamenti antitumorali - sottolinea - va fatta corrispondere una presa in carico riabilitativa precoce, globale e personalizzata, orientata a favorire l’autonomia e la partecipazione sociale, e non solo al recupero o compenso di una singola menomazione. La soluzione adottata nel Decreto sui nuovi LEA non va in questa direzione, anzi crea frammentazioni deleterie per il paziente che è costretto a un percorso riabilitativo discontinuo, frammentato e parziale, che non punta al completo recupero cognitivo, psicologico, sessuale, nutrizionale e sociale della persona ammalata. La riabilitazione oncologica è un metodo di lavoro, non solo insieme di prestazioni, che deve vedere il team del percorso diagnostico-terapeutico riabilitativo individuale integrato con il percorso diagnostico-terapeutico oncologico. L’obiettivo: creare una rete di intervento centrata sul paziente, con carattere di continuità”.

Sulla mancata realizzazione della rete oncologica in Puglia, d’Ambrosio Lettieri ha auspicato che “presto l’impegno assunto dal presidente Emiliano si traduca in realtà. Una cosa è la differenza di vedute, altra è far prevalere la contesa politica sugli interessi dei cittadini. Il ritardo della Puglia va colmato e il fatto che Emiliano abbia assunto l’impegno di avviare un percorso che dia adeguate risposte anche attraverso una definizione di percorsi orientati a migliore la governance del sistema sanitario, è positivo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA