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Lunedì 12 DICEMBRE 2016
Chiusura punti nascita. Protesta all’ospedale di Angera. Gallera: “Dipende dal Governo, non dalla Regione”

L’assessore spiega che sono state concesse le deroghe solo a Sondalo e Chiavenna o Gravedona: “Incontreremo il territorio per provare a dscegliere insieme quale dei due presidi lasciare aperto”. E sulla chiusura della Pediatria di Angera: “Non troviamo pediatri, nonostante siano stati emanati bandi. Riproveremo, magari con incentivi maggiori”.

“La chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti all’anno non dipende da Regione Lombardia, ma dal Governo. Posso comprendere dal punto di vista umano la protesta che le mamme stanno portando avanti all'ospedale di Angera, ma non posso non sottolineare che si stanno rivolgendo all’interlocutore sbagliato. Regione ha solo dato attuazione a una legge dello Stato, siamo vicini al territorio e confermiamo la nostra più ampia disponibilità agli amministratori locali per lavorare insieme”. Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, questa mattina, nel corso della conferenza stampa dopo la Giunta, intervenendo in merito alla protesta inscenata da alcune mamme all’ospedale di Angera, in
provincia di Varese, in seguito alla comunicazione della chiusura del punto nascita.

L’assessore ha spiegato che “sono state concesse le deroghe solo a Sondalo (Sondrio) e Chiavenna (Sondrio) o Gravedona (Como) per via del disagio orografico del territorio e dei tempi di percorrenza superiori a un’ora per raggiungere il primo presidio utile, anche in condizioni meteo favorevoli. Incontreremo il territorio per provare a definire una proposta condivisa per scegliere insieme quale dei due presidi lasciare aperto”.

Gallera è poi intervenuto sulla chiusura del reparto di Pediatria dell’ospedale di Angera. “Qui il problema è diverso. Siamo stati costretti a sospendere il servizio perché non troviamo pediatri, nonostante siano stati emanati bandi per il loro reclutamento. Ripartiremo con maggiore intensità d'azione, magari inserendo incentivi maggiori, vogliamo che il reparto riparta, ma non possiamo farlo senza il personale necessario. Questo e' quello che possiamo fare, garantiamo la massima attenzione al presidio di Angera”.

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