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Mercoledì 14 DICEMBRE 2016
Le Breast Unit e l’importanza della presenza del Tecnico di radiologia



Gentile direttore,
con una nota dello scorso 5 dicembre, a firma dei Dottori Domenico Di Lallo e Vincenzo Panella, la Direzione regionale salute e politiche sociali della Regione Lazio, area programmazione rete ospedaliera e risk management, raccomanda ai suoi centri di senologia che tra i professionisti operanti al loro interno sia assicurata la presenza dei tecnici di radiologia, poiché tale professione “rappresenta una figura indispensabile nel percorso diagnostico e di cura della patologia mammaria”.
 
Tale indicazione è la realizzazione dell’impegno pubblicamente assunto dall’On. Rodolfo Lena, Presidente della VII Commissione consiliare permanente politiche sociali e salute, in chiusura dell’evento “Breast unit e Tecnici Sanitari di Radiologia Medica: siamo in Europa?”, svoltosi lo scorso 20 ottobre, presso la sede del Consiglio regionale del Lazio.
 
L’iniziativa è stata promossa dalla stessa Regione Lazio, insieme alla Federazione nazionale dei tecnici di radiologia e al Collegio professionale TSRM di Roma, col contributo scientifico dei TTSSRM Stefano Pacifici e Antonia Giacobbe.
 
La giornata ha avuto il duplice scopo di informare sullo stato dell’arte delle cosiddette breast unit e di sensibilizzare i rappresentanti delle Istituzioni e i responsabili dei Servizi che compongono i centri di senologia sull’inderogabile necessità della presenza di tecnici di radiologia dedicati nel core team. Tale urgenza è stata ampiamente condivisa dai partecipanti alla tavola rotonda, presieduta dal Dott. Lucio Fortunato, direttore del Centro di Senologia dell’A.O. San Giovanni Addolorata in Roma e composta dalle Dott.sse Laura Ballesio (Policlinico Umberto I), Francesca Svegliati (A.O. San Camillo-Forlanini) e Ausilia Pulimeno (Presidente Collegio IPASVI di Roma), dal Dott. Pietro Schiroso (Polo Ospedaliero S. Spirito) e dal collega Alessandro Beux (Presidente FNCPTSRM). E’ in questo contesto che, percepita la rilevanza della questione, l’On. Rodolfo Lena si è impegnato a favore di una nota integrativa al DCA n. 38/2015 che definisca espressamente la presenza del tecnico di radiologia, prontamente recepita e diffusa con la nota citata in apertura.
 
Si sta concludendo il 2016, anno entro cui il Parlamento europeo, con una risoluzione del 2006, ha chiesto agli Stati membri di realizzare le breast unit, centri di senologia che seguono la paziente in tutto il percorso di malattia, dalla diagnosi alla terapia e follow up, mettendo a disposizione un gruppo multidisciplinare e multiprofessionale composto da chirurgo senologo/oncoplastico, radiologo, anatomo-patologo, oncologo medico, radioterapista, psicologo, infermiere di senologia, tecnico di radiologia, fisioterapista e data manager.
 
Il piano comunitario prevede la realizzazione di una breast unit ogni 250.000 abitanti e il rispetto dei requisiti stilati da Eusoma (European Society of Breast Cancer Specialists), ma di fatto, ad oggi, in Italia si contano poco più di 100 centri nella cui organizzazione, complice una disomogenea interpretazione regionale delle raccomandazioni europee e delle linee di indirizzo ministeriali, non sempre è rispettato il concetto europeo di multidisciplinarietà e multiprofessionalità, anche a danno del tecnico di radiologia, ma soprattutto delle utenti: infatti, se da una parte con tale prassi non viene riconosciuta la professionalità del tecnico di radiologia e il suo contributo nel percorso senologico, dall’altra non viene garantita alla donna la presenza di una figura professionale dedicata deputata all’effettuazione di indagini diagnostiche e di radiotrattamenti.
 
È per tale motivo che la FNCPTSRM ha costituito un Gruppo di studio e lavoro, coordinato dal collega Stefano Pacifici, la cui funzione primaria è il monitoraggio dell’applicazione delle raccomandazioni europee sul territorio nazionale per ciò che riguarda il tecnico di radiologia. L’interesse della FNCPTSRM è stato ben accolto da Senonetwork, la ONLUS che raggruppa tutti i centri di senologia italiani (a eccezione di quello del Policlinico A. Gemelli di Roma e quello dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano), che l’ha prontamente rappresentata nel proprio comitato scientifico e con la quale si è avviata una fattiva collaborazione.
 
Mauro Maurizi
Presidente del Collegio TSRM di Roma

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