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Lunedì 19 DICEMBRE 2016
Donazioni e trapianto organi. Il Piemonte torna in vetta: 340 trapianti negli ultimi 11 mesi

Infatti al 30 novembre 2016 erano già stati superati i trapianti eseguiti nel 2015 (340 in 11 mesi del 2016 rispetto ai 298 nei 12 mesi del 2015). In particolare, a fine novembre 2016 sono stati effettuati 174 trapianti di rene, 124 di fegato, 21 di cuore, 21 di polmone e 2 di pancreas. Inoltre 143 i Comuni hanno aderito all’iniziativa “Una scelta in Comune” per la registrazione della dichiarazione della volontà di donare.

Il Piemonte è un’eccellenza nel campo dei trapianti. Nelle ultime due settimane, nella Città della Salute e della Scienza di Torino, sono stati effettuati due interventi eccezionali. La scorsa settimana, per la prima volta al mondo, è stato trapiantato un rene al posto della milza con una tecnica innovativa e rivoluzionaria su una bimba che dalla nascita non ha potuto bere ed urinare.
 
Pochi giorni prima, per la prima volta in Italia e la seconda al mondo, un polmone donato è stato guarito con una particolare tecnica per poi essere trapiantato con successo su una donna. E’ noto che tutti i trapianti, anche quelli più “ordinari”, permettono ai pazienti in lista di attesa di ricevere la terapia necessaria: il gesto di solidarietà dei familiari dei donatori consente ai riceventi di tornare a sperare in un futuro.
 
Il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, il professor Antonio Amoroso, direttore del Centro Regionale Trapianti (CRT), il dottor Pier Paolo Donadio del Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi di Organi (CRP) ed il Presidente di Federsanità Anci Piemonte, Gianpaolo Zanetta, questa mattina hanno fatto il punto della situazione e ribadito l’esigenza di promuovere la cultura della donazione degli organi.
 
Erano presenti i Professori Mauro Salizzoni e Mauro Rinaldi e il professor Luigi Biancone dell’Università di Torino, il cui studio sui trapianti di rene sugli anziani eseguiti alle Molinette di Torino è appena uscito venerdì scorso sulla più prestigiosa rivista scientifica nefrologica americana (Clinical Journal of the American Society of Nephrology) ed ha ricevuto anche un importante riscontro mediatico negli Stati Uniti con le interviste su New York Times, CNN e KHN.
 
"È innegabile, siamo di fronte a una assoluta eccellenza nazionale e internazionale, e sono le cronache a raccontarci i successi quasi quotidiani della trapiantistica torinese. Ma oltre a questo aspetto, di cui possiamo essere solo grati testimoni, vogliamo sottolineare l'impegno della Regione nel Coordinamento regionale Donazioni e Prelievi di Organi, il cui lavoro ha permesso, negli ultimi due anni, di invertire una tendenza negativa e riportare il Piemonte alle prime posizioni fra le regioni più sensibili al tema dei trapianti, anche dal punto di vista della cultura diffusa tra i nostri cittadini", ha affermato il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino.
 
Il 2016 ha visto il Piemonte ritornare tra le regioni capofila in Italia sia per le donazioni che per i trapianti. I dati relativi alle donazioni, presentati dal dottor Donadio, hanno evidenziato un netto incremento rispetto al 2015, riportandoci su valori medi storici e ben al di sopra della media nazionale. Ancora molto impegno deve essere profuso per ridurre il numero delle opposizioni.
 
Una serie di iniziative di sensibilizzazione sono già in corso ed altre lo saranno nelle prossime settimane come “la lettera ai diciottenni”, la “veicolazione” del depliant informativo attraverso i principali periodici e la promozione della donazione mediante le testate giornalistiche web.
 
Il professor Amoroso ha sottolineato come, grazie all’incremento dei donatori, nel 2016 si è assistito ad una ripresa dell’attività di trapianto, infatti al 30 novembre 2016 erano già stati superati i trapianti eseguiti nel 2015 (340 in 11 mesi del 2016 rispetto ai 298 nei 12 mesi del 2015).
 
In particolare, a fine novembre 2016 sono stati effettuati 174 trapianti di rene, 124 di fegato, 21 di cuore, 21 di polmone e 2 di pancreas.
 
Grazie a questo incremento, che si attesta a circa 25% in più rispetto al 2015, il numero di pazienti in attesa di trapianto non è ulteriormente aumentato, per la prima volta rispetto all’ultimo periodo. In particolare, con l’attività degli ultimi 11 mesi è stato possibile superare, dall’inizio dell’attività trapiantologica piemontese, gli 8000 trapianti: 8145 trapianti, con i quali sono stati trapiantati 8560 organi.
 
Per l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, “l’ottimo risultato delle donazioni di organi e dei trapianti nel 2016 è anche dovuto all’impulso dato dalla Giunta regionale che lo ha inserito tra gli obiettivi indicati ai direttori generali delle Aziende sanitarie. Questo fattore, unito alla riconosciuta eccellenza dei professionisti che operano nelle strutture della nostra regione, contribuisce al positivo risultato presentato oggi. Dobbiamo proseguire con lo stesso impegno anche nei prossimi anni. La solidarietà è un valore importante e la Regione sostiene il sistema dal punto di vista sanitario e di informazione ai cittadini, con la collaborazione delle associazioni di volontariato che svolgono un ruolo importante nelle attività di sensibilizzazione.”
 
Molto positivo è anche l’andamento delle dichiarazioni di volontà dei cittadini raccolte presso gli uffici anagrafe nell’ambito dell’iniziativa di adeguamento normativo “Una scelta in Comune” portata avanti dal Coordinamento regionale donazioni e prelievi di organi. Ad oggi sono 143 i Comuni piemontesi che hanno già dato la loro adesione, 23 quelli abilitati ma non attivi, 255 i comuni in fase di abilitazione e 55 quelli in fase iniziale.
 
Il Presidente di Federsanità Anci, Gianpaolo Zanetta, ha presentato i risultati iniziali del progetto di ricerca denominato V.A.R.I.An.D.O. (Valutazione Antropologica Registrazione In Anagrafe Donazione Organi) proposto dal CRP e frutto della collaborazione di Federsanità ANCI Piemonte, Città della Salute e della Scienza e Università degli Studi di Torino.
 
Attraverso il progetto si vuole svolgere attività di coordinamento e di supporto all’iniziativa “Una Scelta in Comune” e contemporaneamente studiarne le implicazioni sulla popolazione e sulle amministrazioni comunali coinvolte.

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