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Sabato 31 DICEMBRE 2016
Ancora sul concorso a Brescia



Gentile Direttore,
la veemente replica del Dott. Vergallo ai dubbi da me espressi, in veste di Presidente Nazionale di AcEMC, sulla correttezza del bando per la direzione della struttura complessa di Pronto Soccorso presso l’Azienda ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia merita una sintetica replica.
 
Il termine “primario della medicina d’urgenza” anziché ”Direttore di Unità Operativa Complessa di Pronto Soccorso” è stato usato nel titolo, ovviamente deciso come di consueto dalla redazione e non dal sottoscritto, e non nel testo da me redatto. Vano quindi il patetico tentativo di inficiare la mia comunicazione con un paralogismo.
 
Il Dott. Vergallo riconosce ripetutamente che, allo stato attuale delle cose, la legge italiana impedisce l’espletamento di concorsi secondo le modalità tentate a Brescia. Prendiamo atto di tale riconoscimento.
 
Il Dott. Vergallo auspica che il Ministero riveda in futuro i criteri di equipollenza per l’accesso ai concorsi. Rispettiamo naturalmente gli auspici espressi dal Dott. Vergallo per il futuro della sanità italiana, tuttavia al momento preferiamo rispettare le leggi vigenti.
 
Mi astengo dal commentare la valanga di insulti ed insinuazioni profusamente espresse nel corso della lettera, segno evidente di una mancanza di solide argomentazioni.
 
Fiducioso che il rispetto della Legge, eventualmente – se necessario - sollecitato dagli organi competenti, riporti la situazione all’interno dei suoi giusti binari, mi permetto di concludere auspicando ed augurando a tutti i colleghi che l’anno 2017 possa essere all’insegna del saggio motto che Niccolò Copernico volle affiggere sopra il portale dell’aula in cui teneva le sue lezioni all’università di Cracovia: “plus ratio quam vis”.
 
Gianfranco Cervellin
Direttore della struttura complessa Pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
 
 
P.S. Per correttezza dell'informazione confermo quanto sottolineato dal dottor Cervellin sul termine "primario". Una scelta esclusivamente giornalistica e di cui mi assumo la totale responsabilità.
 
Cesare Fassari

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