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Lunedì 09 GENNAIO 2017
Aggressioni ai medici. Serve un “Tavolo sulla sicurezza degli operatori”, la proposta Fials

“E’ ora che la questione della sicurezza di chi lavora nei servizi di emergenza pronto soccorso ospedalierie 118 diventi non solo uno degli obiettivi principali su cui verificare l’operato dei direttori generali delle aziende sanitarie ma soprattutto una grande questione nazionale”.

Il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, ha rivolto un appello alSottosegretario alla SaluteDavide Faraone, perdare vita ad un Tavolo sulla sicurezza nellestrutture ospedalieree territoriali del SSN,unitamenteal Ministerodegli Interni, allo stesso Ministero della Salute,ai sindacati, alle Regioni, a Federsanità e FIASO.
 
“Quanto è successo ultimamente con la gravissima aggressione occorsa al medico in servizio presso il Pronto Soccorso del Policlinico di Catania, sottolinea Carbone, mentre svolgeva con la sua consueta dedizione professionale il suo lavoro, éveramente angosciante e inimmaginabile”.
 
Ma per il segretario Fials “è solo l’ultimo vergognoso capitolo di una serie di violenza, minacce, intimidazioni nei confronti dei nuovi eroi nel nostro tempo medici, infermieri, operatori sociosanitari che di giorno e notte, perlopiù con contratti precari, sottopagati e super sfruttati, operano per salvare vite umane, curare persone colmando le carenze di una medicina territoriale in gran parte del Paese ancora carente nonostante le scelte contenute nel Patto per la Salute”.
 
“E’ ora che la questione della sicurezza di chi lavora nei servizi di emergenza pronto soccorso ospedalierie 118, asserisce Carbone,diventi non solo uno degli obiettivi principali su cui verificare l’operato dei direttori generali delle aziende sanitarie ma soprattutto una grande questione nazionale”.
 
“Il clima di insicurezza e di tensione a cui sono sottoposti ormai con troppa frequenza gli operatori sanitari hanno, infatti, bisogno. Dice ancora l’esponente sindacale, di misure straordinarie affinché possa essere assicurata la giusta sicurezza e la dovuta tranquillità a chi opera per garantire a tutti, cittadini o clandestini che siano, il maggiore diritto che la nostra Costituzione garantisce, quello della salute”.

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