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Mercoledì 11 GENNAIO 2017
Ospedale Nola. Mazzoni (Fassid): “No a medici capro espiatorio”

Per il Coordinatore della Fassid, il problema va ricercato nei 6 mesi per nominare i Commissari della Sanità in Campania, nell'assenteismo, nei tagli dei posti letto. Nei confronti di queste problematiche l'indignazione del Ministro della Salute non tiene conto dello smantellamento del sistema pubblico

Mauro Mazzoni, Coordinatore della Fassid che unisce Patologi clinici, Radiologi, Medici del Territorio e Dirigenti Specialisti Farmacisti e Psicologi stigmatizza l’azione del Governatore De Luca verso i dirigenti dell’Ospedale di Nola che hanno "coraggiosamente esercitato il loro mestiere in situazioni di straordinaria follia".

"I medici che svolgono il loro lavoro in condizioni di quotidiana assurdità - afferma Mazzoni - non possono divenire capro espiatorio di un malgoverno che vede la Campania fanalino di coda tra le Regioni per la programmazione dell’assistenza territoriale e all’ultimo posto per i LEA. 6 mesi per nominare i Commissari della Sanità in Campania, assenteismo, tagli dei posti letto e ora ci troviamo davanti ad un Ministro indignato che non tiene conto però dello smantellamento del sistema pubblico cui assistiamo da anni".

"I medici - prosegue il Coordinatore Fassid - pagano in prima persona e nonostante questo assistono i propri malati, in qualunque condizione. Fassid, che vede al suo interno i medici dell’emergenza urgenza della Spes, denuncia da anni lo scollamento tra strutture territoriali e Pronto soccorso, offrendo studi e indicazioni precise di possibili soluzioni come quella del bed management per ovviare a quanto abbiamo assistito nell’Ospedale di Nola. Il Ministro si occupi di presidiare reali  interventi strutturali in grado di dare risposte adeguate ai bisogni di salute della popolazione. Risorse, dotazioni organiche appropriate, riorganizzazione delle reti di emergenza e riorganizzazione del territorio sono alcuni dei nodi che vanno prioritariamente affrontati. E il Governatore della Campania torni indietro su quella che più che una decisione politica sembra una ennesima boutade".

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