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Sabato 14 GENNAIO 2017
Farmacia di Bagnaia. Ordine farmacisti di Viterbo parte civile nel processo per le ricette false

Il caso risale al 2012 quando i Nas scoprirono nella farmacia della cittadina del viterbese farmaci senza fustella per un valore di 70mila euro. A processo, con l’accusa di aver truffato la Regioni con la richiesta di rimborsi per farmaci mai erogati, la titolare della farmacia Blasi di Bagnaia e 4 suoi dipendenti.

L'Ordine dei Farmacisti di Viterbo e la Asl saranno parti civili nel processo a carico dei titolari della farmacia Blasi di Bagnaia. A deciderlo, ieri mattina, il giudice monocratico Silvia Mattei, sciogliendo la riserva della scorsa udienza: secondo il tribunale viterbese avrebbero, infatti, subito danni di natura ''qualitativa e quantitativa'' a causa dell'operato degli imputati. 
 
Alla sbarra, con le accuse di truffa e falsità ideologica – come scrive il giornale on line Viterbo News - la titolare della farmacia di Bagnaia e 4 suoi dipendenti. L’accusa è di aver compilato ricette false per ricevere i rimborsi da parte della regione.  
 
La presunta truffa – scrive ancora il giornale viterbese - fu scoperta nel settembre 2012 dai carabinieri del Nas che durante il blitz nella farmacia di Bagnaia trovarono un grosso numero di confezioni di farmaci senza fustelle, che andrebbero staccate solo al momento della consegna ai clienti.
 
Quello che viene per l’appunto addebitato agli imputati è di aver applicato le fustelle mancanti su ricette false inviate poi alla Asl per il rimborso mentre i farmaci relativi restavano a disposizione della farmacia.
 
Il valore dei farmaci senza fustelle ammonterebbe a circa 70mila euro.

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