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Mercoledì 18 GENNAIO 2017
Opg. Dirindin (Pd): “Basta enunciazioni, completare la chiusura delle struttre”

Così la capogruppo Pd in commissione Sanità è intervenuta oggi in Aula al Senato durante la discussione sul ddl Penale. "Sono passati quasi due anni ma come ha evidenziato anche il commissario Corleone nella sua ultima relazione, sono ancora due gli Opg aperti, quello di Barcellona Pozzo di Gotto e quello di Montelupo Fiorentino, in cui sono presenti ancora 26 persone".

"Richiamare l'attenzione sui temi che riguardano la salute delle persone private dalla libertà e la definitiva chiusura dei manicomi criminali (Opg). Questo continua a essere il nostro compito anche nella discussione di oggi". Così Nerina Dirindin, capogruppo del Pd in commissione sanità, durante la discussione in Aula al Senato seguita alla relazione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando sul ddl Penale.

"Sono orgogliosa - continua Dirindin - di aver partecipato attivamente all'approvazione della legge per la chiusura degli Opg e all'avvio della sua delicata attuazione, per questo invito il governo a mantenere alta l'attenzione nel difficile passaggio delle competenze dall'amministrazione giudiziaria all'amministrazione sanitaria per quanto riguarda la tutela della salute delle persone coinvolte. Sono passati quasi due anni ma come ha evidenziato anche il commissario Corleone nella sua ultima relazione, sono ancora due gli Opg aperti, quello di Barcellona Pozzo di Gotto e quello di Montelupo Fiorentino, in cui sono presenti ancora 26 persone. A questo proposito voglio ricordare l'emendamento a prima firma De Biasi volto a superare alcuni punti ancora critici come la natura straordinaria dell'invio alle Rems e le misure di sicurezza provvisorie. Ricordo inoltre la necessità di dare seguito a quanto discusso e definito al tavolo 10 degli Stati Generali della Giustizia sulla salute in carcere. Non ci si può accontentare delle enunciazioni: bisogna fare molto di più e presto soprattutto quando sono in gioco la salute e la cura delle persone", conclude Dirindin  

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