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Mercoledì 25 GENNAIO 2017
Polimeni: “Qui visione ospedalo-centrica per mancato sviluppo della medicina territoriale”

Il commissario ha annunciato un prossimo incontro con l’Ordine dei Medici, per “costruire progressivamente un’offerta alternativa all’ospedale che sia percepita come stabile, sicura, attiva h24 per almeno cinque giorni a settimana”. E poi “va combattuto il fenomeno dell'autopresentazione al pronto soccorso”, riorganizzando il 118 affinché gestisca al meglio l’afflusso ai diversi nosocomi.

“In Campania c’è una visione ospedalocentrica, provocata dal mancato sviluppo di strumenti che facciano filtro rispetto all'accesso al nosocomio, come dai medici di base alla guardia medica”. Lo afferma all'Ansa Joseph Polimeni, commissario di governo alla sanità in Campania, commentando la difficile situazione di questi giorni all’ospedale Cardarelli, ma anche in altri nosocomi di Napoli.

“Vedremo anche il dottor Scotti, presidente dell’Ordine dei medici, perché bisogna costruire progressivamente un'offerta alternativa all'ospedale che sia percepita come stabile, sicura, attiva h24 per almeno cinque giorni a settimana. Vanno sviluppate alternative come l'ospedale di comunità e la guardia medica, che possano interagire soprattutto sui codici a bassa priorità che oggi vanno al pronto soccorso, ma anche sulle riacutizzazioni delle patologie croniche, come lo scompenso cardiaco”, ha detto Polimeni.

Per il commissario, però, anche che “gli ospedali devono anche essere più efficienti, migliorare il flusso dei pazienti, essere virtuosi”.

E poi “va combattuto il fenomeno dell'autopresentaizone al pronto soccorso: in Campania la maggior parte dei malati anche con quadri clinici complessi vanno in ospedale con i propri mezzi, non chiamano il 118 che gestirebbe meglio l'afflusso ai diversi nosocomi. Questo è sicuramente figlio di anni di malfunzionamento del servizio, per questo – ha concluso Polimeni - la Regione sta cercando di implementare l'azienda regionale per l'emergenza-urgenza unica, già presente in regioni come Lazio e Sardegna, che abbia autonomia giuridica, patrimoniale e gestionale, di risorse umane e mezzi e dia direttive chiare in termini di protocolli. Una sorta di protezione civile del 118”.

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