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Lunedì 30 GENNAIO 2017
Asl Biella. Terapia extrasostitutiva renale continua sempre più utilizzata

Il trattamento, reso possibile grazie alla collaborazione tra le unità di nefrologia e dialisi, rianimazione, unità coronarica e medicina d’urgenza degenza, riduce in modo significativo la mortalità. Nel 2016 effettuati 341 trattamenti, 204 in più rispetto al 2015.

Un trattamento per i pazienti affetti da insufficienza renale acuta che riduce in modo significativo la mortalità. La terapia extrasostitutiva renale continua è sempre più utilizzata anche a Biella. Sono numerosi, infatti, i pazienti che vengono trattati con questo metodo.  Un intervento che viene eseguito al di fuori della sala dialisi e che proprio per il quadro di gravità che caratterizza i pazienti selezionati, avviene nelle Unità di Terapia Intensiva: Rianimazione, Unità Coronarica, Medicina d’urgenza-degenza.  

Un supporto terapeutico reso possibile grazie a un lavoro di équipe multidisciplinare che ha visto negli ultimi tempi tutti i professionisti delle specialità coinvolte impegnati in corsi di formazione ad hoc per gestire questo nuovo approccio alla patologia dialitica.

Nel 2016, spiega la Asl di Biella in una nota, sono stati 53 i pazienti acuti in carico per un totale di 341 trattamenti, 204 in più rispetto al 2015 quando i pazienti erano 31. Sono 36 i pazienti gestiti in rianimazione e 4 in unità coronarica.

“Un aumento, quello registrato – sottolinea il direttore della nefrologia e dialisi dott. Mauro Berto -  derivante da una evoluzione registrata negli ultimi tempi, in cui si sono ridotti in percentuale i casi con esclusivo coinvolgimento renale, mentre sono aumentati quelli trattati in Unità di Terapia Intensiva che si presentano con un quadro di shock non controllabile e con insufficienza multiorganica. Si tratta di un lavoro di squadra – precisa ancora il dott. Berto - reso possibile grazie a un grande spirito di collaborazione con tutti i colleghi e il personale che opera nelle strutture coinvolte”.

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