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Mercoledì 08 FEBBRAIO 2017
Case della Salute. Smi: “Le voglioni fare senza i medici di famiglia”

Il sindacato interviene mentre è in corso, a Campobasso, un seminario promosso dalla Regione, dall’Asrem e dall’Università del Molise. “Un evento autocelebrativo che esclude i principali protagonisti. Uno spreco di denaro pubblico”, lo definisce il segretario regionale dello Smi, Fernando Crudele.

“Siamo di fronte a un grottesco spreco di denaro pubblico. Si organizzano due giorni di seminario senza coinvolgere quelli che dovrebbero essere i protagonisti dei nuovi servizi sanitari territoriali”, cioè i medici di famiglia, che “oltre a non essere stati invitati come relatori - lasciando spazio solo ai tecnici dell’assessorato - sono stati messi nelle condizioni di non partecipare: il tutto viene organizzato infatti non in un fine settimana, che avrebbe consentito la presenza dei medici di famiglia, ma martedì e mercoledì! Se si iscrivessero al corso tutti i 280 medici di famiglia della regione Molise, come sarebbe naturale, l’assistenza territoriale chiuderebbe per due giorni motivi formativi. A discapito dei cittadini”.
 
Così il segretario regione Molise dello Smi, Fernando Crudele, interviene criticamente sul convegno: “POS 2015-2018: verso gli Ospedali di Comunità e le Case della Salute nel Molise. Buone pratiche regionali e strumenti di attuazione’”, in programma a Campobasso (7-8 febbraio), e organizzato dalla Regione, dall’Asrem e dall’Università del Molise.

“Il seminario in questione, valido ai fini formativi, ha un tema importante - prosegue Crudele – si parla, infatti, di Ospedali di Comunità e di Case della Salute nel Molise, ma sa di beffa, perché si tengono volutamente fuori dall'evento, coloro che dovrebbero costruire questo nuovo modo di concepire la sanità. Vogliono fare le case della salute, come nel resto di Italia ma a differenza del resto del Paese, escludono completamente il coinvolgimento dei medici di famiglia”.

“Un vero festival dell'assurdo – conclude Crudele - che allontana la sanità molisana dai cittadini e dagli standard minimi delle altre regioni italiane”.

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