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Venerdì 10 FEBBRAIO 2017
Centri diurni per disabili. Lanzarin: “Per applicazione del nuovo tariffario c'è tempo tre anni e più”

L’obiettivo è “porre rimedio alle variabilità segnalate sul territorio regionale”, ma in modo “graduale”. L’assessore rassicura quindi i sindaci sulla tempistica di adozione del nuovo sistema: “L’invito è di attivarsi ma dando la possibilità di farlo nei modi e nei tempi ritenuti più congrui, nel rispetto dei vincoli di bilancio regionali e comunali”.

“Con i provvedimenti adottati la Regione si è posta l’obiettivo di essere vicina agli enti locali, offrendo una metodologia di calcolo che sia di supporto alla determinazione delle tariffe per l’assistenza nei centri diurni che ponesse rimedio alle variabilità segnalate sul territorio regionale. Ma al di là dell’applicazione del nuovo sistema tariffario, che tra l’altro può essere assolutamente graduale nel tempo prevedendo tre anni e più di tempo, quello che conta è l’avvio di un percorso di evoluzione organizzativa dell’offerta semiresidenziale che si è resa necessaria anche alla luce dell’incremento della domanda assistenziale che interessa l’intera area della disabilità”. A tranquillizzare i sindaci dell’Alto Vicentino preoccupati per la tempistica di adozione del nuovo sistema tariffario per i Ceod è l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin, facendo chiarezza su questo tema sul quale, sottolinea, “c’è stato probabilmente un difetto di comunicazione che ha creato apprensioni ingiustificate”.

“L’ultima delibera della giunta regionale, la n. 2213 del 2016 ha proprio la finalità di sostenere un’applicazione graduale della nuova metodologia di determinazione delle tariffe per i centri diurni in regime di accreditamento, fissata con la precedente delibera n. 740 del 2015”, spiega l’assessore. L’invito agli enti locali è quindi di “attivarsi ma dando la possibilità di farlo nei modi e nei tempi ritenuti più congrui, nel rispetto dei vincoli di bilancio regionali e comunali. Ma l’obiettivo prioritario è la rivisitazione del sistema attraverso un riqualificazione del ruolo dei centri diurni che veda una diversificazione dell’offerta, con una specializzazione dei servizi soprattutto nei confronti dei livelli più alti di gravità della disabilità”.

Nella nota dell’assessore Lanzarin ricorda che questi indirizzi erano stati “puntualmente illustrati” in un incontro del 12 gennaio scorso al quale erano state invitate a partecipare le rappresentanze delle conferenze dei sindaci, le aziende sanitarie e le organizzazioni rappresentative della cooperazione e delle persone con disabilità e le loro famiglie.

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