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Lunedì 13 FEBBRAIO 2017
Piano antibarelle. La Regione Campania studia linee guida ad hoc

Si punta al potenziamento e alla riorganizzazione dei presidi territoriali Le linee guida dovrebbero diventare operative entro un paio di settimane, ma ad esse dovrà comunque sovrapporsi un piano anticrisi in ogni singolo ospedale. Intanto funziona il Piano anticrisi messo a punto dal manager Ciro Verdoliva.

Cardarelli senza barelle: funziona il Piano anticrisi messo a punto dal manager Ciro Verdoliva ma difficoltà si registrano ancora in Osservazione breve. La Regione intanto, su input del presidente Vincenzo De Luca è al lavoro per stilare un Piano strutturale che punta al potenziamento e riorganizzazione dei presidi territoriali. Linee guida che entro un paio di settimane saranno operative alle quali dovrà comunque sovrapporsi un piano anticrisi in ogni singolo ospedale.    
 
All'indomani dei casi di Nola, del Cardarelli e del San Giovanni Bosco, tornano centrali i temi dell'uniformità dei servizi di emergenza sanitaria sul territorio regionale, dell’integrazione e del rilancio dei processi di deospedalizzazione attraverso un rafforzamento dei servizi sanitari sul territorio, laddove nasce il bisogno di salute.

La riorganizzazione cui sta lavorando la Regione partirà dai medici di base per raggiungere specialisti ambulatoriali, distretti, ambulatori fino alle guardie mediche. La regia sarà affidata a medici di famiglia e pediatri di base e alla centrale operativa del 118 sviluppando un modello informatizzato adatto alla della realtà campana. Un Piano che viaggia di pari passo con le reti salvavita (infarto, Ictus, trauma e materno infantile). Per l’infarto dopo la fase di sperimentazione a Salerno in pista c’è Napoli. I cardiopatici colpiti da un insulto ischemico potranno contare su una prima diagnosi sul luogo del soccorso e l’invio in telemedicina dell’Ecg con l’avvio dei prelievi e il trasporto mirato in un’unità intensiva cardiologica.  Al Piano regionale dovrà sovrapporsi un Piano di crisi in ogni singolo ospedale puntando sullo smistamento rapido dei pazienti nei reparti fino allo stop ai ricoveri ordinari come già previsto a Napoli 1  e Cardarelli.

Intanto in occasione della XXV giornata del malato il governatore Vincenzo De Luca e il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe sono giunti in visita al Cardarelli: reparti normalizzati a Medicina e Chirurgia d’Urgenza, così in Utic e Neurochirurgia con l’unico neo in Osservazione breve dove sabato si contavano 80 pazienti ricoverati di cui la metà circa di pazienti “precari” in barella. Da sciogliere ci sono i nodi dello smistamento rapido dei pazienti dal pronto soccorso verso i reparti di degenza che al Cardarelli contano circa 900 posti letto di cui 200 nelle sole Medicine. Ma la situazione generale grazie al lavoro organizzativo del manager Verdoliva sta migliorando.

Al Cardarelli Sepe ha donato un ecografo digitale alla Tin acquistato con i fondi dell’asta di Natale della Rai del 2015 battezzando due piccoli pazienti di cui uno in condizioni disperate. Il presidente della Regione De Luca nella sala Moriello del Cardarelli è quindi tornato, insieme al manager Ciro Verdoliva, sui temi della Sanità regionale. “Oggi la sanità campana è impegnata in un lavoro di riorganizzazione assolutamente straordinaria – ha detto De Luca - Siamo orgogliosi del lavoro che stanno facendo i nostri medici, i nostri direttori generali e stiamo verificando che - rispetto al nostro programma - le cose vanno avanti come abbiamo deciso. Un anno e mezzo, massimo due, saremo la prima sanità d'Italia avendo eliminato anche le liste d'attesa”.
 
La relazione del manager

Il manager Verdoliva ha nella sua relazione tracciato il punto sulla situazione del Cardarelli: “Sono passati 42 giorni dall’inizio del 2017: il nostro pronto soccorso ha accolto in 42 giorni circa 10 mila pazienti. Nei momenti più difficili in 24 ore abbiamo ricevuto e curato oltre 600 pazienti, accompagnate ognuna da almeno un proprio congiunto. E’ come dover prestare assistenza al fiume di gente che viene incontro in testa al binario quando arriva un treno intero ad alta velocità. Abbiamo ricoverato circa 7 mila pazienti, quasi 2.100 gli interventi chirurgici eseguiti e circa 30 mila i referti per Tac e Risonanza. Al Centro Dafne nel solo mese di gennaio si sono rivolte 21 donne che hanno subito violenza. In Terapia intensiva neonatale abbiamo in questi 42 giorni accolto, curato, coccolato, 25 bimbi. Numeri che rappresentano uno spaccato dell’enorme lavoro che viene svolto dai cardarelliani. Sulle difficoltà consentitemi un commento. Nessuno ha mai detto o pretende dire che si sia già posto rimedio a tutto”.

“Chi ne sa almeno un po’ di Sanità, e ha una propria onestà intellettuale, sa bene che i grandi risultati si ottengono un passo alla volta”, prosegue il manager, che si dice “amareggiato” dal comportamento “di chi prova a confondere le carte sul tavolo, perché cosi facendo sminuisce il lavoro di tutti i cardarelliani nel tentativo di legittimare se stesso. E allora una cosa la voglio ribadire con chiarezza: chi pensa di usare questo ospedale per interessi propri ha fatto male i conti. La Direzione strategica ha affidato a una squadra dal suo insediamento (luglio 2016 – 7 mesi) i percorsi assistenziali per il piede diabetico, per la frattura del femore in 48 ore, il percorso nascite finalizzato alla promozione del parto vaginale prevedendo la “parto analgesia” e la “romming in”, per l’ictus cerebrale, ha approvato il nuovo Atto Aziendale che riorganizza il Cardarelli rispetto alla nuova rete ospedaliera, ha istituito la figura del Bed Manager, il Picc Team per l’impianto di cateteri venosi ai pazienti oncologici, ed i risultati brillanti degli ultimi mesi non devono sfuggire”.

“Il Cardarelli – dice Verdoliva - non è più ‘l’ospedale delle barelle’. Stiamo ricevendo, a mano a mano, le autorizzazioni regionali per ripristinare la mancanza di personale causato dal blocco del turn-over e stiamo concretizzando in tempi brevissimi il reclutamento. Entro il mese di febbraio bandiremo i concorsi per 31 primari su 57 posti vacanti. Il Cardarelli sarà sede della banca del tessuto muscolo-scheletrico per la Regione Campania, unica al sud-Italia; è di due giorni fa il Decreto che ci assegna 2,5mln di €. Stiamo sottoscrivendo un protocollo con l’iOS Developer Academy (l’Accademy Apple della Federico II per intenderci) perché al Cardarelli hanno trovato un partner all’altezza per condividere lo sviluppo di App da applicare in sanità, in Italia; e abbiamo previsto anche la collaborazione nel placement per il dopo Academy”.
 
La gestione delle crisi
I momenti di crisi? “Il 2 gennaio abbiamo chiesto ‘aiuto’. Eravamo letteralmente sommersi da pazienti che si affidavano a noi”, riferisce il manager. “Abbiamo ricevuto una straordinaria solidarietà dagli altri ospedali con la condivisione di ogni Direttore generale. Un lavoro di squadra, in rete, alimentata dalle numerose e concrete riunioni con tutti i Direttori Generali, i vertici degli uffici regionali, dello staff del governatore. Poi, il 23 gennaio è stata nuova emergenza. Tanti e tanto gravi i casi che ci siamo trovati ad affrontare e per qualche ora non siamo più riusciti a garantire un posto letto in rianimazione e terapia intensiva bloccando (anche se solo per un giorno) l’attività medico/chirurgica programmata. Anche qui la squadra e la rete ha funzionato. Ho avuto messaggi dai miei colleghi Direttori generali di Aziende ospedaliere “come posso esserti utile? - Il Monali c’è, Il Policlino pure e così anche dalle Asl, dal 118 con una ricognizione ogni 2 ore. Io ho un’esperienza di protezione civile. Quell’esperienza mi ha insegnato che in tempo di “emergenza” nessuno ti regala niente se in tempo di “pace” non hai avuto la capacità di analizzare, di approfondire, di immaginare gli scenari, di programmare le azioni da mettere in campo. La rete, la squadra, ha risposto. Un lavoro che ha coinvolto al tavolo regionale le aziende sanitarie e ospedaliere nella programmazione delle azioni necessarie a far fronte a momenti di emergenza, poi trasferito a livello aziendale dove le nostre donne e i nostri uomini hanno dimostrato cos’è oggi la sanità campana e, in particolare, cos’è il Cardarelli”.

Intanto a il Consiglio nazionale del Sindacato autonomo di Urgenza ed emergenza sanitaria (Saues), nell’ambito dell’incontro su “L’emergenza sanitaria nella sua nella sua integrazione territoriale-ospedaliera” svoltosi a Roccarainola alla presenza del presidente nazionale Paolo Ficco, ha tracciato il punto sulla situazione sanitaria delle rete dell’emergenza in Campania.
 
 Ettore Mautone

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