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Lunedì 13 FEBBRAIO 2017
Responsabilità professionale. Iniziato l'esame in Aula. Gelli (Pd): “Si mantenga testo licenziato al Senato per rapida approvazione”

Questo l'auspicio con il quale il relatore per la maggioranza ha oggi concluso il suo intervento alla Camera. "Finalità principale del provvedimento è quella di conciliare l'esigenza di garantire la sicurezza delle cure a tutela dei pazienti, con quella di assicurare maggiore serenità agli esercenti la professione sanitaria, che al momento subiscono gli effetti di un enorme contenzioso, che a sua volta determina effetti devastanti per il ricorso alla medicina difensiva".

È iniziato oggi pomeriggio quello che potrebbe essere l'ultimo passaggio parlamentare del disegno di legge sulla resposnabilità professionale e la sicurezza delle cure. Dopo il via libera da parte della commissione Affari sociali nelle scorse settimane, nel testo licenziato dal Senato, oggi il relatore per la maggioranza, Federico Gelli (Pd), ha introdotto in Aula il provvedimento.
 
"Tengo a sottolineare l'importanza di questo punto e cioè che è un provvedimento che nasce da molte istanze trasversali dei gruppi parlamentari della Camera. Il provvedimento - ha ricordato Gelli - cambia anche il suo titolo rispetto al testo della Camera nella lettura al Senato: Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Il Senato ha voluto quindi specificare meglio l'importanza e il ruolo anche della sicurezza delle cure dei malati e delle persone assistite".
 
La finalità principale del provvedimento, ha spiegato il responsabile sanità del Pd, "è quella di conciliare l'esigenza di garantire la sicurezza delle cure a tutela dei pazienti, definita come parte costitutiva del diritto alla salute dall'articolo 1 della presente legge, con quella di assicurare maggiore serenità agli esercenti la professione sanitaria, che al momento subiscono gli effetti di un enorme contenzioso, che a sua volta determina effetti devastanti sotto l'aspetto del ricorso alla cosiddetta medicina difensiva, che incide in modo assai negativo sulla spesa pubblica e sull'incremento dei costi delle polizie assicurative, diventato ormai inaccessibile soprattutto per i giovani medici".
 
"Noi siamo convinti che il testo, così come è stato licenziato al Senato, debba essere mantenuto tale per un'approvazione più rapida possibile e quindi per un'approvazione che possa avvenire nei tempi previsti dal lavoro di quest'Aula", ha concluso Gelli. 

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