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Martedì 14 FEBBRAIO 2017
Appello Sigm e Aim ai medici: “Firmiamo la petizione per salvare Ahmadreza Djalali”

Sul medico e ricercatore iraniano, che ha lavorato e studiato in Italia dal 2012 al 2015 presso il Crimedim e incarcerato in Iran da mesi, pende una sentenza di pena capitale. L’appello è a far circolare la notizia sul web, utilizzando gli hashtag #AhmadrezaFree e #SaveAhmad e a sottoscrivere la petizione

Il Segretariato Italiano Giovani Medici (Sigm) e l’Associazione Italiana Medici (Aim) si associano all’appello del Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi (Crimedim) dell’Università di Novara che mira a richiamare l’attenzione delle autorità politiche e dell’opinione pubblica a favore del medico e ricercatore, Ahmadreza Djalali, incarcerato in Iran da mesi e sul quale pende una sentenza di pena capitale.
 
Ahmadreza, quarantacinquenne, marito e padre di due bambini, ha lavorato e studiato in Italia, per quattro anni (dal 2012 al 2015), presso il Crimedim in qualità di ricercatore e, dopo essersi trasferito in Svezia, da quasi un anno è imprigionato in Iran, Paese natale dove si era recato per motivi personali, con l’accusa di spionaggio contro il governo.
 
A nulla sono valsi gli accorati appelli dei familiari ed il lunghissimo sciopero della fame cui si è sottoposto volontariamente, che gli ha fatto perdere più di 20 kg. ed ora Ahmadreza attende l’esecuzione della sua condanna a morte.
 
“Il collega – sottolineano in un nota i giovani medici – la cui unica colpa è stata quella aver lavorato insieme a ricercatori di ‘Paesi nemici’ per migliorare la capacità operativa di ospedali in paesi affetti da povertà estrema e colpiti da disastri, è stato obbligato a firmare una confessione con la quale si dichiarava colpevole di attività di spionaggio.
 
Sigm e Aim chiedono quindi a tutti i medici italiani di contribuire all’iniziativa di far circolare la notizia sul web, utilizzando gli hashtag #AhmadrezaFree e #SaveAhmad, nonchè di sottoscrivere la petizione su change.org predisposta dalla moglie del collega Ahmad. Link alla petizione: http://bit.ly/ahmad-change-it

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