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Mercoledì 15 FEBBRAIO 2017
Precari Iss. Anaao: “Va bene. E gli altri 3mila precari della ricerca?”

Per il sindacato Lorenzin con il Milleproroghe “ha scelto la strada più breve, dimenticando tutti gli altri”. Il Governo dia “una risposta certa e definitiva al problema che vede coinvolta e posta in pregiudizio la ricerca biomedica italiana nella sua interezza, che si configura oltre ogni dubbio come settore strategico per lo sviluppo del Paese”.

“L’Anaao Assomed giudica singolare e grottesco il metodo utilizzato dal Ministro della Salute, dopo oltre un anno di sue ripetute proposte per risolvere l’annoso e drammatico problema degli oltre 3500 precari della ricerca biomedica, che si è concretizzato con la “decimazione” del comparto in cui erano inseriti sia gli IRCCS che l’ISS”, così in una nota il sindacato della dirigenza medica e sanitaria.
 
“In altre parole il Ministro, improvvisamente dimenticando quanto proposto nel 2016 con la sua famosa “Piramide” – prosegue la nota - ha deciso di fare scena in un contesto più abbordabile, ed ha avviato la stabilizzazione di 230 precari dell’ISS per ora su 530”.
 
“Fermo restando che i precari dell’ISS andavano certamente stabilizzati – sottolinea l’Anaao - non si può accettare che si trovi la strada di una norma del Milleproroghe per questi ed improvvisamente si ignorino gli oltre 3000 precari della ricerca”.
 
Per il sindacato quanto accaduto è “una prassi inammissibile”, da qui la richiesta a Lorenzin affinché trovi “con la massima urgenza”,  “una soluzione legislativa per tutti i precari della ricerca biomedica evitando di diventare protagonista di una ingiustizia di valore storico, dopo aver propagandato in lungo ed in largo la sua “Piramide”, evidentemente fatta di materiale facilmente deperibile”.
 
Una soluzione legislativa che, per l’Anaao, “era stata già ampiamente definita dopo un confronto lungo ed articolato”, con costi dell’operazione stabilizzazione “modesti ed ampiamente compatibili, oltre che stratificati nel tempo”.
 
L’Anaao Assomed chiede quindi al Ministro della Salute e al Ministro della Funzione Pubblica e all’intero Governo “di dare una risposta certa e definitiva al problema che vede coinvolta e posta in pregiudizio la ricerca biomedica italiana nella sua interezza, che si configura oltre ogni dubbio come settore strategico per lo sviluppo del Paese”. 

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