quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 16 FEBBRAIO 2017
La Toscana, con la medicina non convenzionale, risparmia. Altro che maggiore spesa



Gentile Direttore,
poche righe in risposta al presidente dell'Iss Walter Ricciardi. Riguardo ai costi dei servizi di omeopatia, agopuntura, fitoterapia inseriti nel Servizio sanitario regionale toscano: il Ticket minimo che paga l’utente è di 24 Euro e sale a seconda dell’ ISEE di ciascun utente. Il costo dei ticket in linea di massima copre quasi interamente il costo dei servizi, visto che non vengono forniti i medicinali.

In ogni caso è bene ricordare che una quota importante degli utenti non usa la medicina convenzionale se non in casi particolari e quindi di fatto non usufruisce abitualmente del Servizio sanitario regionale, se non in minima parte, pur pagando regolarmente le tasse. Inoltre diversi studi “costi-benefici” sostengono che l’uso del trattamento omeopatico riduce i costi sanitari. Uno di questi lavori è stato fatto qualche anno fa a Lucca. Per cui in linea di massima nessun aggravio di spesa, anzi un risparmio!

Teniamo conto anche del fatto che, come certamente saprà il Presidente Ricciardi, anche in medicina convenzionale in un lavoro del 2007 su 3000 trattamenti analizzati solo l’11% risultava utile, ovvero "evidence based", mentre nel 50% dei casi le prove di efficacia risultavano sconosciute e nell’8% i trattamenti praticati erano probabilmente inutili, o inutili e dannosi - Revisione Cochrane di 1016 revisioni sistematiche (2007).

Infine, visto che un Testo Unico sulle Medicine Non Convenzionali è depositato in Commissione Sanità del Senato da tre anni, forse sarebbe giusto iniziare la discussione in quella sede e non demandare alla Conferenza Stato Regioni l’onere delle decisioni in seguito alle istanze presentate dalle singole regioni.
 
Sen. Maurizio Romani (Idv)
Vice Presidente Commissione Sanità del Senato 

© RIPRODUZIONE RISERVATA