quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 16 FEBBRAIO 2017
Acceleratore mono-energy a S.M. Goretti, l’Asl di Latina si difende dalle accuse

Dopo la pubblicazione di un articolo sul nuovo acceleratore lineare dell'Ospedale S.M. Goretti, la Direzione della Asl di Latina si difende: “ abbiamo interpellato molteplici e qualificate competenze tecniche e scientifiche di alto livello”. Pur chiarendo punto per punto gli attacchi ricevuti l’Azienda annuncia che riattiverà le procedure necessarie a fornire risposte efficaci possibile ai bisogni dei malati.

“La decisione di avviare una gara per un acceleratore mono-energy è stata presa solo dopo aver interpellato molteplici e qualificate competenze tecniche e scientifiche di alto livello che hanno analizzato il valore delle diverse possibili alternative in campo, in relazione alle risorse disponibili pari a 2,3 milioni di euro”. Questi sono i chiarimenti che arrivano dalla Direzione della Asl di Latina sul nuovo acceleratore lineare dell'Ospedale S.M. Goretti, dopo la pubblicazione di un articolo, apparso sulla stampa il 15 febbraio 2017.

L'Azienda ha anche considerato le attese più volte espresse dalla associazione Tribunale dei Diritti del Malato. Il 100 % dei trattamenti avanzati di radioterapia vengono effettuati con macchinari utilizzati a 6 mev anche laddove la stessa attrezzatura ha potenzialità fino a 15 mev. I trattamenti convenzionali non etichettabili come trattamenti avanzati potranno continuare ad essere sul bi- energy attualmente in uso che, contestualmente all'acquisto del nuovo acceleratore, sarà aggiornato. 

“Difficile per l'Azienda – si legge nella nota di chiarimento - comprendere le affermazioni rilasciate dalla responsabile del TDM relative alla inutilità del nuovo macchinario considerato l'ampio spettro di prestazioni che lo stesso potrà effettuare. Tali affermazioni non risultano peraltro né circostanziate né sostenute sul piano tecnico-scientifico. Non è inoltre accettabile la generica affermazione con la quale si parla di spreco di denaro".
 
Il valore del macchinario che l'Azienda intende acquistare è certamente superiore all'investimento: si tratta, ha precisato la Asl, di unmacchinario all'avanguardia. “Non risponde inoltre al vero – continua la nota - che i costi dei lavori di adeguamento del bunker sono a carico del fornitore come se il costo delle tecnologie fosse inclusivo anche dei lavori edilizi ed impiantistici necessari per l'installazione. Il costo dei lavori è voce specifica nella gara ed è commisurato alla entità dei lavori che dovranno essere effettivamente eseguiti. Maggiori sono i lavori da eseguire e maggiori saranno i costi specifici sostenuti, sottraendoli dalle risorse che possono essere destinate all’acquisto dell’attrezzatura”.

Per quanto riguarda l'affermazione relativa ai "soldi fermi da tre anni" e dunque al tema del ritardo della gara per l'acquisizione del nuovo acceleratore, “appare curioso - ha continuato l’Azienda - che tale affermazione venga formulata da chi è ben a conoscenza delle vicissitudini, anche di carattere giudiziario, che hanno caratterizzato la procedura di acquisto in epoche precedenti l'attuale Direzione della Asl”.
Alla luce di quanto accaduto, comunque, l'attuale Direzione si è assunta la responsabilità di riattivare le procedure per fornire risposte quanto più efficaci possibile ai bisogni dei malati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA