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Giovedì 23 FEBBRAIO 2017
Caso San Camillo. Romano (DeS-CD): “L'obiezione di coscienza non può essere discriminata”

Per il componente della commissione Sanità del Senato, riservare la partecipazione a un concorso pubblico ai soli ginecologi abortisti, con vincolo contrattuale a non sollevare obiezione di coscienza entro sei mesi dall'assunzione, presenta "evidenti i profili di illegittimità e di incostituzionalità", e "contraddice un diritto fondamentale riconosciuto alla persona e la stessa legge 194".

"Riservare la partecipazione a un concorso pubblico ai soli ginecologi abortisti, con vincolo contrattuale a non sollevare obiezione di coscienza entro sei mesi dall'assunzione, contraddice un diritto fondamentale riconosciuto alla persona e la stessa legge 194. Sono evidenti i profili di illegittimità e di incostituzionalità perché l'obiezione di coscienza non può essere negata né discriminata, in qualsiasi momento sia sollevata. L'obiezione di coscienza non è un diritto disponibile. E comunque, è possibile garantire l'attuazione della 194 secondo altre procedure amministrative che non prevedano clausole vessatorie e improprie limitazioni alla libertà di coscienza". Questo il commento di Lucio Romano "DeS-Cd), componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

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