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Mercoledì 13 LUGLIO 2011
Manovra. Rispunta l’articolo sulle liberalizzazioni. Via tutte le restrizioni, nessuno escluso

Nel pieno della messa a punto della manovra in vista del voto di domani al Senato, è rispuntato l’articolo presente in una prima bozza che prevede l’abolizione di tutte le restrizioni vigenti e l’autorizzazione preventiva all’esercizio di tutte le professioni. Nessuna esclusa. Ma nel Pdl è polemica.

Tra gli emendamenti alla manovra economica allo studio della maggioranza figura anche un articolo sulle “liberalizzazioni delle attività professionali e di impresa” che sta suscitando forti polemiche nella stessa maggioranza (vedi il testo).
Contro la sua approvazione si infatti sono già pronunciati in una nota alcuni parlamentari del Pdl che, secondo quanto riferiscono alcune agenzie di stampa, stanno anche raccogliendo firme per dire no all’emendamento minacciando voto contrario (ne avrebbero raccolte già un’ottantina nel loro gruppo).
Ma vediamo cosa è previsto dal testo che abbiamo raccolto in Parlamento.
Innanzitutto vengono abolite dopo sei mesi dall’entrata in vigore della legge tutte le restrizioni vigenti in materia di accesso e di esercizio delle professioni.
Per restrizioni si intendono, come specificato dettagliatamente nell’articolo, tutta una serie di limiti, numerici, geografici, amministrativi, di tipologia commerciale, e così via, che attualmente regolano l’esercizio di molte attività professionali.
A differenza di quanto previsto dalle prime bozze della manovra che comprendevano norme similari, in quest’emendamento non sono contemplate esclusioni (nella precedente versione erano infatti esentati farmacisti, architetti, ingegneri, avvocati, notai e autotrasportatori) mentre resta solamente la possibilità futura, con appositi provvedimenti, di esentare dalla norma alcune professioni.
Abolito anche l’obbligo di autorizzazione preventiva per l’esercizio professionale (sempre sei mesi dopo l’approvazione della legge) se “l’autorizzazione dipende dalla presenza di presupposti giuridici che l’amministrazione ha il dovere di stabilire in modo obiettivo".
 

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