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Venerdì 24 FEBBRAIO 2017
San Camillo. Garavaglia (Idi): “Legge 194 va rispettata. Condivido posizione Lorenzin su interpretazione norma”

La legge 194 è "una legge dello Stato e va rispettata. In qualità di ex ministro della  Sanità, mi sento di condividere la posizione espressa dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin". Così Maria Pia Garavaglia, presidente dell'Idi. Per Garavaglia non è concepibile che si invochino nuove leggi e che si dia seguito a "discutibili" motivazioni di natur politica o ideologica

La legge 194 è "una legge dello Stato e va rispettata". Lo afferma il presidente dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata (Idi), Maria Pia Garavaglia, in merito al bando per l'assunzione di due medici non obiettori per il servizio di interruzione volontaria di gravidanza all'ospedale San Camillo di Roma.

"In qualita' di ex ministro della Sanità - afferma Garavaglia - mi sento di condividere la posizione espressa dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin circa la corretta interpretazione della legge 194. Sono in campo tutti i diritti costituzionalmente garantiti: la tutela della salute, il diritto all'obiezione di coscienza e l'uguaglianza dei cittadini di fronte alle istituzioni e nelle istituzioni. Avviare pratiche concorsuali discriminatorie ne costituisce una violazione. La 194 è legge dello Stato e in quanto tale va rispettata soprattutto da parte di chi ricopre il ruolo di Ministro della Salute".

"Il Servizio Sanitario Nazionale - spiega il presidente dell'Idi - ha tutte le caratteristiche per rendere accessibili e praticabili le prestazioni presso le sue strutture.L'autodeterminazione della donna è una dolorosa scelta che a Roma e nel Lazio è possibile accompagnare, tutelando la sicurezza  della salute".

"Non è concepibile - conclude Garavaglia -  che di fronte ad una insorgente difficoltà si invochino nuove leggi: la 194 ha raggiunto un tale livello fra prevenzione dell'aborto e garanzia per la salute della donna per cui non può essere messa in discussione la sua efficacia solo per dare seguito a discutibili motivazioni di natura politica o ideologica".
 
Lorenzo Proia

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