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Mercoledì 01 MARZO 2017
Responsabilità professionale. “Con questa legge migliorerà il rapporto medico-paziente e il nostro Ssn sarà più competitivo”. Intervista a Vito Trojano (Aogoi-Sigo)

"Il rapporto tra medico e paziente torna ad essere di natura extracontrattuale, il medico sarà quindi direttamente coinvolto solo nel momento in cui commette un errore per colpa grave. La struttura con la contrattualità assume la responsabilità che gli è propria. Il cittadino avrà la possibilità di rivolgersi direttamente alla compagnia assicuratrice e sarà tutelato dall'istituzione di un Fondo di garanzia". Così il presidente emerito dell'Aogoi e vicepresidente della Sigo commenta l'approvazione del ddl Gelli.

"Con questa legge migliorerà l'assistenza sanitaria in Italia, avremo un migliore rapporto tra medico, paziente e struttura, e finalmente risciuremo a rendere più competitivo il nostro sistema sanitario". Così in quest'intervista a Quotidiano Sanità Vito Trojano, componente della commissione Alpa, presidente emerito dell'Aogoi e vicepresidente della Sigo, ha commentato l'approvazione definitiva da parte della Camera della legge sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure.
 
Prof. Trojano, finalmente la Camera ha approvato in via definitiva il 'ddl Gelli' sulla responsabilità professionale. Una legge fortemente voluta dal'Aogoi che si è spesa da anni su questo tema, è soddisfatto?
Sono molto soddisfatto, soprattutto per come si è arrivati ad approvare questo provvedimento. Io sono stato l'unico rappresentate della ginecologia italiana chiamato a far parte della commissione Alpa, ossia quell'organismo di 24 esperti, tra magistrati, avvocati, medici chirurghi e medici legali, chiamati dal Ministero della Salute ad affrontare le problematiche in materia di medicina difensiva e di responsabilità professionale delle professioni sanitarie. Da parte delle Istituzioni tutte, a cominciare dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, fino ai parlamentari di diversi schieramenti, c'è sempre stata una proficua apertura verso i professionisti del settore per l'elaborazione di questo testo di legge. Come commissione Alpa abbiamo quindi redatto un testo che è stato successivamente rielaborato, prima dalla Camera e poi dal Senato. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di migliorare il livello dell'assistenza sanitaria mettendo in sicurezza gli operatori e abbattendo i costi legati alla medicina difensiva.
 
Sul tema della medicina difensiva, come Aogoi, siete sempre stati molto attivi.
Sin dal 2012, con la commissione parlamentare d'inchiesta presieduta da Leoluca Orlando e coordinata da Benedetto Fucci, abbiamo svolto un lavoro fondamentale in questo senso analizzando i dati di tutte le Procure italiane. Da quel lavoro scaturì, infatti, non solo la legge sulla sicurezza dei Punti nascita, ma anche una ricognizione puntuale delle ricadute della medicina difensiva: avevamo riscontrato ben 30mila processi in penale a danno di medici, che nel 98,8% dei casi si erano conclusi con un assoluzione o archiviazione. Il costo di 30mila processi è comparabile a quello di una Finanziaria. 
 
Quali sono a suo parere i punti di forza di questa legge?
Il rapporto tra medico e paziente torna ad essere di natura extracontrattuale come è naturale che sia. Il medico sarà quindi direttamente coinvolto nel momento in cui commette un errore per colpa grave, e non per colpe di tipo strutturale o organizzativo. Allo stesso tempo, la struttura con la contrattualità assume la responsabilità che gli è propria. Questo è anche uno stimolo ad adeguarsi alla professionalità di chi vi opera all'interno. Con l'obbligo di assicurazione, il cittadino si trova in una 'botte di ferro' avendo la possibilità di rivolgersi direttamente alla compagnia assicuratrice per una richiesta di indennizzo. A questo proposito va ricordato anche il Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria che svolge una funzione di garanzia per i cittadini nei casi di danno di importo eccedente rispetto ai massimali previsti dai contratti stipulati dalla struttura, imprese assicuratrici in stato di insolvenza o di liquidazione, o ancora nei casi in cui una struttura sanitaria o un professionista siano sprovvisti di copertura assicurativa per recesso unilaterale dell'impresa assicuratrice.
 
Cosa ne pensa invece della riforma della disciplina sulla nomina dei CTU (consulenti tecnici d'ufficio)?
Finalmente si potranno avere consulenti tecnici specialisti, aventi una specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento. Fino ad oggi tutto questo non era possibile. Oltre al rafforzamento delle procedure di verifica delle competenze, poi, vengono resi trasparenti i possibili conflitti d'interesse rendendo di fatto disponibili al giudice tutti gli albi presenti a livello nazionale, da aggiornare ogni 5 anni.
 
Insomma, possiamo dire che quella di ieri è una data destinata a restare nella storia della sanità italiana?
Sicuramente sì. Con questa legge migliorerà l'assistenza sanitaria in Italia, avremo un migliore rapporto tra medico, paziente e struttura, e finalmente risciuremo a rendere più competitivo il nostro sistema sanitario. Ora mi auguro che questa apertura delle istituzioni nei confronti dei tecnici e degli esperti del settore possa proseguire con un coinvolgimento attivo anche per i prossimi decreti attuativi, a cominciare dall'elaborazione delle nuove linee guida.
 
Giovanni Rodriquez

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