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Mercoledì 20 LUGLIO 2011
Fazio: “Subito un Tavolo con le Regioni per rimodulare i ticket”

La manovra “è legge dello Stato”, ripete il ministro, che annuncia però l’apertura di una sede di confronto per rivedere le regole sui ticket “secondo il principio di appropriatezza". Per Coletto i lavori di questo Tavolo potrebbero chiudersi anche ai primi di agosto.

Ferruccio Fazio incontra i giornalisti dopo il confronto avuto con la Commissione Salute delle Regioni sugli effetti della manovra e in particolare sui ticket. “Non si tratta di nuovi ticket – chiarisce in apertura Fazio – ma di un mancato rifinanziamento deciso dal Governo, che riporta dunque la situazione a quanto previsto dalla finanziaria del 2007”. Una scelta che nella prima versione della manovra economica non era prevista, ha sottolineato ancora il ministro, ma che si è resa necessaria “in emergenza, dopo il crollo dei mercati e su pressione delle autorità internazionali che chiedevano interventi a effetto immediato”.
Le posizioni critiche di molte Regioni, hanno spinto il ministro ad aprire un Tavolo di confronto, al quale potrebbe prendere parte anche il ministero dell’Economia, per poter rimodulare il ticket sulla specialistica e anche, in prospettiva, i ticket annunciati per il 2014. Una rimodulazione che potrebbe avvenire, secondo Fazio, “come in Lombardia per fasce di spesa o, ancor meglio, secondo il concetto di appropriatezza”. Ovvero penalizzando le prestazioni inappropriate, come  la risonanza magnetica per artropatia del ginocchio negli over 65, secondo l’esempio fatto dallo stesso ministro.
Il ministro ridimensiona l’allarme sollevato dalla reintroduzione dei ticket: “Già oggi il 46% della popolazione è esente dai ticket e il 61% delle prestazioni erogate è in regime di esenzione: il 31% per reddito, il 15% per malattia, il 15% per invalidità”.
Fazio ha infine annunciato che egli stesso e il suo ministero prenderanno posizione a sostegno delle critiche espresse dalle Regioni sul previsto blocco dei fondi ex art.20: “Bisogna mantenere dei fondi infrastrutturali per garantire i necessari investimenti in sanità”.

 

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