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Venerdì 24 MARZO 2017
Bimbi. Timololo risolutivo in 4 casi di granuloma piogenico oculare

Il timololo ad uso topica appare un trattamento efficace per il granuloma piogenico oculare che colpisce i bambini. A sostenerlo, il Dr. Shah del Boston Children's Hospital e i suoi colleghi.

(Reuters Health) – Il timololo 0,5% ad applicazione topica due volte al giorno sembra essere efficace per i bambini con granuloma piogenico oculare. Così è secondo Ankoor S. Shah del Boston Children's Hospital e i suoi colleghi il cui articolo è stato pubblicato su JAMA Ophthalmology.
 
"I granulomi piogenici oculari sono tessuti cicatriziali tradizionalmente trattati con terapia steroidea topica o escissione chirurgica – afferma Shah – Tuttavia questi due approcci non garantiscono risutati ottimali. Gli steroidi topici, come effetto collaterale, possono provocare elevata pressione oculare, che può portare danni alla vista. Invece, per l'operazione chirurgia è necessaria l'anestesia con conseguente rischio di danno all’occhio. Quindi, siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel riscontrare che il timololo topico, un farmaco relativamente innocuo, è un buon trattamento per queste cicatrici”.
 
Shah e colleghi hanno trattato quattro bambini dai tre ai nove anni con granulomi piogenici oculari acquisiti. Hanno usato solo timololo 0,5% ad applicazione topica due volte al giorno per almeno 21 giorni. Tutti e quattro i bambini hanno avuto una guarigione completa della lesione del granuloma piogenico e nessuno ha riportato effetti avversi del farmaco. Uno è stato lasciato con un calazio residuo, ma nessuna lesione ha necessitato di intervento chirurgico. Il meccanismo di azione ipotizzato dei betabloccanti in questo contesto è la vasocostrizione dei vasi all’interno della lesione che determina l’inibizione del fattore di crescita vascolare e l’apoptosi.
 
“Crediamo che i medici dovrebbero considerare il timololo topico come uno strumento per trattare i granulomi piogenici oculare, ma servono studi più ampi prima di ritenerlo lo standard di cura”, ha concluso Shah.
 
Fonte: JAMA Ophthalmology 2017.
 
Will Boggs MD
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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