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Venerdì 24 MARZO 2017
Fondazione Ordini medici Sicilia. Faraone: “In corso accertamenti su vicenda”. M5S: “Anche Ministero Salute riconosce criticità” 

Così il sottosegretario alla Salute è intervenuto oggi in Aula rispondendo ad un'interrogazione presentata da Giulia Grillo (M5S). La vicenda nasce dalla denuncia di molteplici associazioni professionali siciliane con le quale si sollecitava l'ordine dei medici dell'isola a ritirare l'adesione alla Fondazione, seguendo l'esempio dell'ordine di Caltanissetta, per diverse criticità statutarie. M5S: "Appare discutibile la democraticità degli organi di vertice".

La vicenda riguardante la Fondazione degli Ordini dei medici della Sicilia è stata affrontata questa mattina in Aula alla Camera. "Il Ministero della Salute sta seguendo e continuerà a seguire gli sviluppi di questa problematica", ad assicurarlo è stato il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, rispondendo ad un'interrogazione presentata da Giulia Grillo (M5S).
 
"I competenti uffici del Ministero hanno inviato una nota indirizzata alla Federazione nazionale degli ordini e per conoscenza a tutti gli ordini siciliani al fine di acquisire elementi conoscitivi in merito ai fatti esposti dagli onorevoli interpellanti, oltre che una copia ufficiale dello statuto della Fondazione - ha spiegato il sottosegretario -. La Federazione nazionale degli ordini ha trasmesso copia dello statuto unitamente ad una relazione della Fondazione Sicilia del presidente di Palermo, dottor Salvatore Amato, datata 23 febbraio 2017. A detta del presidente, correttamente l'assemblea degli iscritti ha approvato il conto consuntivo 2016 e il bilancio preventivo 2017, nel quale era prevista una specifica posta economica di uscite a favore della Fondazione. L'assemblea avrebbe approvato nella stessa seduta una relazione del presidente con la quale si illustrava l'adesione alla Fondazione Sicilia".
 
"Contestualmente - ha aggiunto Faraone - il Ministero veniva a conoscenza del comunicato congiunto da parte di molteplici associazioni e organizzazioni professionali siciliane con il quale si sollecitava l'ordine dei medici dell'isola a ritirare l'adesione alla Fondazione, seguendo l'esempio dell'ordine dei medici provinciale di Caltanissetta, rimettendo a tal fine la decisione all'assemblea degli iscritti. Successivamente con nota pervenuta in data 7 marzo 2017, indirizzata contestualmente anche al comitato centrale della Fondazione, alcuni consiglieri segretari e revisori dell'ordine di Catania, Palermo e Caltanissetta hanno evidenziato le proprie perplessità in ordine alle modalità con cui gli ordini medesimi hanno aderito all'anzidetta Fondazione, ribadendo nuovamente talune criticità presenti in alcune disposizioni statutarie".
 
"Segnalo infine che, con nota del 13 marzo 2017, il Ministero della salute ha provveduto a richiedere alla Fondazione elementi informativi in ordine ai suesposti fatti, unitamente ad ogni notizia in merito agli atti formali posti in essere anche dagli altri ordini provinciali siciliani. Da quanto rappresentato, pertanto, l'intera vicenda sembra essere in continua evoluzione considerato che alcuni ordini stanno riesaminando la propria adesione alla Fondazione, condizionandola ad alcune modifiche statutarie che potrebbero superare le criticità evidenziate Anche a tal fine, sono tuttora in corso gli opportuni accertamenti e approfondimenti sulla vicenda sulla quale - mi preme ribadirlo - il Ministero della Salute, in assenza di puntuali prerogative ispettive disposte dalla legislazione vigente, può svolgere solo un ruolo informativo e proattivo posto a beneficio anche e soprattutto dell'insopprimibile funzione conoscitiva esercitata dal Parlamento", ha concluso.
 
“Abbiamo accolto con una certa sorpresa il fatto che il ministero della Salute abbia riconosciuto l’esistenza delle criticità che abbiamo evidenziato rispetto alla Fondazione degli ordini dei medici della Sicilia e che, rispetto a queste, continuerà a seguire 'gli sviluppi della problematica'. Alcune delle caratteristiche dell’organismo da qualche tempo hanno, comprensibilmente, sollevato un vespaio. In particolare, appare discutibile la democraticità degli organi di vertice - gli incarichi sono a vita e i soci fondatori godono di poteri amplissimi - . Il sottosegretario Faraone oggi ha parlato di una situazione 'in continua evoluzione' e sulla quale sono 'in corso gli opportuni accertamenti' che, relativamente alle prerogative del suo dicastero, non possono avere carattere ispettivo, ma informativo e proattivo”. Così i deputati M5s in commissione Affari Sociali hanno commentato la risposta di Faraone.

“Tra le criticità relative a detta Fondazione, anche quella che attiene la violazione dell’articolo 4 della 233 del ’46, secondo la quale le tasse degli iscritti devono essere fissate 'entro i limiti strettamente necessari a coprire le spese dell’ordine'. Tra l’altro, al sottosegretario Faraone abbiamo fatto notare il precedente di un caso simile - delibera numero 4 dell’adunanza del 6 febbraio 2013, fascicolo 652/2012 dell’ex Avcp, ora Anac -, relativo alla formazione forense. In quella occasione emerse come tale tipologia di fondazione fosse riconducibile all’alveo degli organismi di diritto pubblico al quale, dunque, doveva uniformarsi per tutte le attività a essa demandate. Certamente possiamo confermare fin d’ora che su questo caso proseguirà la nostra attività parlamentare di sindacato ispettivo, affinché sia rispettata la legge e tutelato l’interesse degli iscritti all’ordine”. 

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