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Mercoledì 29 MARZO 2017
Medicina non convenzionali per la salute dei militari sotto analisi di una task force Nato

Si sono appena conclusi i lavori di una task force Nato incaricata di valutare se una via efficace per la prevenzione o anche il trattamento di alcune condizioni patologiche nel personale militare, potesse essere la medicina complementare o alternativa. L'EXECUTIVE SUMMARY.

La Nato ha appena licenziato la versione definitiva della relazione del Gruppo di Lavoro “Integrative Medicine Interventions for Military Personnel”, un progetto di studio a cui partecipano i rappresentanti di 6 nazioni (Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi e Italia, sotto la direzione degli Stati Uniti ) sulle medicine non convenzionali della durata di 3 anni. A rappresentare l’Italia, su nomina del ministero della Difesa, è Paolo Roberti di Sarsina, esperto in medicine non convenzionali del Consiglio Superiore di Sanità.
 
L’esigenza della Nato è nata dalle poche risorse, tagli e alti costi dell’assistenza medico-sanitaria che non hanno risparmiato i bilanci militari. Così la salute di una forza diventa un aspetto fondamentale per garantirne la disponibilità e la Nato ha deciso di capire se una via efficace per la prevenzione o anche il trattamento di alcune condizioni patologiche, potesse essere la medicina complementare o alternativa (CAM).
 
Questo anche perché attualmente è già largamente utilizzata, ma con poca sorveglianza e poca istruzione su come utilizzarla e semmai implementarla.
L'obiettivo di s’Human Factors e Medicina Panel  Research Task Group 195 (RTG HFM-195), la task force Nato che ha svolto questo compito, è di identificare e valutare i dati dei vari paesi sull'utilizzo militare di CAM, capirne l'accettabilità ed esaminare la situazione normativa e giuridica attuale di utilizzo e attuazione.
 
La task force ha anche condotto analisi di efficacia, costo-efficacia, adeguatezza, e accettabilità di CAM a livello Nato.
Secondo le evidenze fornite, gli ultimi venti anni hanno visto la crescente accettazione della medicina complementare e alternativa o medicina integrativa per il trattamento o la prevenzione di un numero crescente di condizioni. I dati mostrano che oltre il 50% della popolazione militare ha utilizzato interventi CAM negli ultimi anni, e il 66% del personale in servizio attivo utilizza integratori alimentari.
 
Il personale militare si fa sempre più carico della propria salute, senza ricorrere ai tradizionali servizi medici, cercando di evitare prescrizioni o OTC per non incorrere in effetti collaterali. Questo si è tradotto per molti in un crescente uso di prodotti naturali, o terapie non farmacologiche come l'agopuntura , l'omeopatia, magneti, stimolazione laser, yoga, interventi mente-corpo, e così via.
 
Gli obiettivi dell’analisi Nato sono stati (e sono): identificare e valutare i dati dei paesi sull'uso delle CAM tra il personale militare; determinare come il personale in ogni paese ha accesso agli interventi CAM (direttamente o per prescrizione), e con quale frequenza; valutare quanto sia importante, accettato, e regolamentato l'uso di CAM nella terapia; condividere le ricerche sulle indicazioni e gli effetti di qualsiasi tipo di interventi, così come i possibili effetti negativi sulla preparazione militare.
 
I temi principali: agopuntura, omeopatia, rilassamento, integratori alimentari, fitoterapia, chiropratica, osteopatia, magneti, stimolazione elettrica, terapia laser (non chirurgica), yoga ed eventuali interventi mente-corpo.
 
La raccomandazione generale della RTG è di: continuare la revisione e la valutazione con particolare attenzione a pratiche selezionate; educare pazienti, fornitori, e responsabili delle politiche; analizzare i risultati clinici e di buone pratiche; creare collaborazioni di ricerca focalizzati sul costo-efficacia dei nuovi paradigmi e modelli di cura.

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