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Mercoledì 19 APRILE 2017
Farmacie. Consiglio di Stato: una nuova apertura non può basarsi su “una prevedibile espansione territoiale”

La futura espansione edilizia di un'area non è prevedibile e di conseguenza l'apertura di una nuova farmacia non può basarsi su delle pure previsioni, rischiando oltretutto di non ottenere dei buoni profitti economici. Questa in sintesi la decisione del Consiglio di Stato che si è pronunciato sul caso giudiziario originato dall'appello proposto dal Comune di Trento. La SENTENZA.

Il Consiglio di Stato, con sentenza 01678/2017, si è pronunciato sulla individuazione di una nuova sede farmaceutica da parte dell’Amministrazione comunale.
Il caso trattato trae origine dall’appello proposto dal Comune di Trento per la riforma della sentenza con la quale il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, accogliendo il ricorso proposto da un titolare di farmacia, ha annullato la deliberazione comunale di individuazione delle nuove sedi farmaceutiche, nella parte in cui prevedeva l’istituzione di una nuova farmacia nella zona ove è sita quella del ricorrente.
 
In particolare, si evidenzia che il Consiglio di Stato, nel respingere l’appello, ha ritenuto condivisibili le conclusioni del primo giudice circa l’insufficienza del “richiamo ad una prevedibile futura “espansione edilizia dell’area in questione, basato su una pianificazione urbanistica non ancora pervenuta neanche alla fase dell’adozione”.
 
Sempre a conferma di quanto osservato dal primo giudice, è stato ritenuto inidoneo a modificare le conclusioni raggiunte in termini di evidente scarsa redditività economica del nuovo esercizio, il richiamo al dato della “popolazione fluttuante, ossia dei prevedibili utenti occasionali e di passaggio che potrebbero accedere al nuovo esercizio”.
 

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