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Mercoledì 19 APRILE 2017
Vaccini anti-Hpv, ginecologi e ostetrici vs Report: “I giornalisti dovevano chiedere il nostro parere”

Sono stupiti di non essere stati contattati dai giornalisti i rappresentanti di ginecologi e ostetrici italiani. Sigo, la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia, Aogoi, l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani e Agui, l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani manifestano il proprio dissenso per i contenuti della trasmissione di Rai3, “Report”, andata in onda lo scorso lunedì 17 aprile.

“Tutte le evidenze scientifiche mostrano che il vaccino anti-Hpv è caratterizzato da un eccellente profilo di sicurezza e di efficacia, ed è in grado di far diminuire significativamente il numero di infezione da papilloma virus, e quindi le conseguenti lesioni precancerose”. Lo dice Elsa Viora, presidente Aogoi, l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, intervenendo nel dibattito acceso da Report. La trasmissione di Rai 3 ha evidenziato come in altri paesi europei, a differenza dell’Italia, siano state fatte delle ricerche scientifiche che dimostrerebbero la pericolosità delle reazioni avverse al vaccino contro l’Hpv.

“Senza entrare nel merito della polemica sul taglio giornalistico del servizio mandato in onda da Report – ha proseguito Viora – mi limito a rilevare che i responsabili e gli aderenti alle nostre Associazioni sono francamente meravigliati del fatto che nessuna delle nostre società scientifiche, che pure rappresentano la quasi totalità dei ginecologi e degli ostetrici italiani, sia stata contattata dalla redazione per un parere autorevole, e scientificamente supportato, riguardo all’efficacia e alla sicurezza della vaccinazione anti-Hpv”.

“Questo e altri episodi di informazione fuorviante su questioni mediche e scientifiche – ha aggiunto Giovanni Scambia, Presidente Sigo, la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia – ci devono indurre a rivalutare l’importanza della buona comunicazione, e devono spronare tutte le società scientifiche a rendersi sempre più protagoniste all’interno del circuito dell’informazione: non solo tecnico-scientifica, ma anche divulgativa. I contenuti della trasmissione televisiva di lunedì scorso dovrebbero poi ammonirci sulla necessità di comunicare meglio e a comunicare con tutti: non solo attraverso le riviste scientifiche a un pubblico di iniziati, ma anche al grande pubblico attraverso la stampa laica e generalista”.

D’accordo anche l’Agui, l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani che, attraverso il suo presidente, Nicola Colacurci, ha sottolineato che “l’efficacia crescente delle vaccinazioni in ginecologia, e la minaccia rappresentata dai movimenti no-vax che si stanno diffondendo in tutto il mondo devono ricordare a noi ginecologi universitari il valore di una corretta formazione dei medici di domani sull’opportunità rappresentata dall’immunizzazione”.

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