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Giovedì 20 APRILE 2017
Dipendenze. Consiglio regionale chiede più sostegno ai Servizi multidisciplinari integrati

Approvata una Risoluzione per chiedere di “riconsiderare il sistema di accreditamento e di contrattualizzazione e il relativo incremento delle risorse stanziate con riferimento agli Smi”. Obiettivo: “Assicurare ai cittadini la continuità assistenziale in modo omogeneo sul territorio e una presa in carico tempestiva”. In Lombardia soffrono di dipendenza oltre 54.000 persone.

Circa 54.000 lombardi affetti da dipendenze, in gran parte legate all’uso e abuso di droghe. Ma anche il numero dei cittadini ludopatici è in progressiva crescita. Sono alcuni dei numeri alla base della Risoluzione approvata ieri a maggioranza dal Parlamento lombardo per chiedere alla Giunta un’ulteriore attenzione per i Servizi multidisciplinari integrati (Smi).

Il documento, illustrato in Aula dal Consigliere Federico Lena (Lega Nord), chiede di “riconsiderare il sistema di accreditamento e di contrattualizzazione e il relativo incremento delle risorse stanziate con riferimento agli Smi” al fine di “assicurare ai cittadini lombardi la continuità assistenziale in modo omogeneo sul territorio e una presa in carico tempestiva”. La Risoluzione evidenzia in particolare la complessità delle nuove dipendenze, a partire dal gioco d’azzardo patologico, ma anche l’importanza di garantire l’accesso ai servizi a giovani e minori. In Lombardia sono 94 le strutture accreditate, di cui 84 SerT (Servizi per le Tossicodipendenze) e 10 Smi.

Gli ultimi dati consolidati (anno 2016) evidenziano che il Ssr ha trattato in un anno oltre 54.079 pazienti di cui 5.450 all'interno degli Istituti Penitenziari e 48.629 sul territorio. I SerT hanno trattato l'87,45%(47.291 soggetti), gli SMI il 12,55% (6788 soggetti).  La maggior parte dei pazienti si rivolgono ai servizi per disturbo da uso di sostanze Illegali (37.250 soggetti di cui l'88.5% ai SerT, il 11.5% agli SMI), alcol (11.602 soggetti di cui 89,1 % ai SerT, 10,9% agli SMI), gioco d'azzardo patologico (2.938 soggetti di cui 77,6% ai SerT , 22,4% agli SMI), tabagismo (684 pazienti).

“Per Regione Lombardia è una priorità la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza da sostanze o comportamentale come nel caso del Gioco d'azzardo patologico. La nostra rete dei servizi è diffusa capillarmente sul territorio e costituisce un sistema di intervento tutt'oggi portato ad esempio dalla maggior parte dei Paesi occidentali. Il mio impegno è quello di ripensare le modalità di azione dei servizi pubblici e privati al fine di prevenire le cronicizzazioni”, ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera esprimendo parere favorevole alla risoluzione.

“La sfida maggiore - ha aggiunto Gallera - che attende per i prossimi anni i servizi per le tossicodipendenze è senza dubbio quella di intervenire più precocemente. Il tempo di latenza che intercorre tra i primi sintomi e il momento in cui il paziente si rivolge ai servizi di cura è oggi di circa 10/15 anni e tale periodo di 'malattia non trattata' deve essere assolutamente ridotto per evitare di arrivare al trattamento quando la situazione è ormai cronicizzata”.

“L'indirizzo regionale, sia per i soggetti privati che per i soggetti pubblici - ha sottolineato l'assessore - deve puntare a modificare le modalità di intervento dei servizi, in particolare a favore di determinate categorie più fragili e della loro presa in carico precoce, cioè i giovani, i soggetti che possono usufruire di misure alternative alla detenzione, gli stranieri, i soggetti affetti da dipendenze comportamentali, primi fra tutti i giocatori d'azzardo patologico che sono in costante aumento: nel 2016 sono stati trattati 2.870 pazienti di cui 2223 nei Sert e 647 presso gli Smi”.

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