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Lunedì 24 APRILE 2017
Nuova aggressione al “Longo”. Fsi-Usae: “Servono provvedimenti”

Picchiato solo per voler fare il proprio dovere. Un ausiliario socio-sanitario dell’ospedale “Longo” voleva pulire la stanza di un paziente e i parenti del ricoverato, piuttosto che lasciare campo libero, hanno preferito far scattare una rissa.

Questa volta è toccato ad un ausiliario socio-sanitario: un pugno in pieno volto, durante il suo turno di lavoro , nell'ospedale siciliano “Longo”. Era già capitato di recente che medici del servizio pubblico fossero vittime di aggressioni da parte di familiari di pazienti. Questa volta il malcapitato ha riportato una ferita che avrà bisogno di 20 giorni per guarire.
 
È accaduto ieri, in corsia e non in pronto soccorso. L’ ausiliario socio-sanitario aveva chiesto ai familiari di un paziente di lasciare la stanza per poterla pulire e questi, anziché essere ben felici che l’uomo facesse il proprio dovere, lo hanno malmenato. Solo l’intervento dei colleghi e dei Carabinieri hanno riportato la calma in reparto.

Esprimono indignazione Salvatore Ballacchino, segretario regionale Fsi-Usae e Calogero Coniglio, coordinatore nazionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti aderente alla confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei: “Cogliamo l’occasione – hanno detto - per porgere la nostra solidarietà al collega coinvolto nell’aggressione, assicurando che questa organizzazione sindacale continuerà a vigilare. È l’ennesimo e gravissimo caso di inciviltà, però, di una lunga serie di aggressioni che avvengono, ormai routinariamente, negli ospedali siciliani, principalmente nei pronto soccorso denunciati dalla Fsi-Usae. Sulle aggressioni ospedaliere abbiamo stilato un dossier con gli episodi più gravi degli ultimi sei anni inviato ai Ministri della Salute, dell’Interno e alle Prefetture siciliane. Inoltre abbiamo promosso due interrogazioni parlamentari presentate al Senato. Come organizzazione sindacale – hanno concluso - continueremo a chiedere alle aziende sanitarie, ai Prefetti ed gli enti di competenza che si adottino delle misure forti e ribadiamo all’assessore regionale della salute Gucciardi che deve calarsi nella realtà ospedaliera per capire quanto personale sia da assumere e quali sono le reali problematiche che vivono i lavoratori tutti i giorni”.

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