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Giovedì 11 MAGGIO 2017
Si inaugura al Molinette di Torino la mostra “Aere Perennius” sulla medicina ungherese

La mostra storica, visitabile, fino al 31 maggio, è organizzata dal Consolato Onorario di Ungheria in Torino. Permetterà di conoscere le invenzioni e le innovazioni scientifiche nel campo della medicina ungherese degli ultimi 150 anni. Focus su Ignác Fülöp Semmelweis, il primo a riconoscere la natura settica della febbre puerperale.

Sarà presentata oggi, presso il COES (Centro Oncologico Ematologico Subalpino) dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (ingresso via Cherasco 15), alle ore 15, la Mostra storica “Aere Perennius – Invenzioni e innovazioni scientifiche nel campo della medicina ungherese degli ultimi 150 anni”, organizzata dal Consolato Onorario di Ungheria in Torino, con il supporto del Ministero degli Affari e del Commercio Esteri - Dipartimento di Diplomazia Scientifica e del Consolato Generale di Ungheria – Milano, in collaborazione con la Città della Salute e della Scienza di Torino e l'Associazione RAVI. La presentazione dal punto di vista scientifico sarà a cura del professor Lorenzo Silengo.

La mostra sarà visitabile dall’11 al 31 maggio 2017 dal lunedì al venerdì, ore 8.00 – 19.00. Un momento musicale impreziosirà il momento inaugurale con Nicola Gabor Czike Papotti alla tastiera ed il dottor Sergio Lucisano al violino.

“Le ricerche del dottor Ignác Fülöp Semmelweis sulla febbre puerperale, di cui per primo riconobbe la natura settica, lo portarono a prescrivere fin dal 1847, quale metodo profilassico, ai medici che assistevano le puerpere, accurati lavaggi delle mani con cloruro di calce e, in generale, una migliore igiene negli ambienti. La fondatezza della sua tesi, che fu contestata anche dopo la sua morte (per i successivi 20 anni), fu riconosciuta, nonostante la notevole riduzione del tasso di mortalità ottenuta, solo a partire dal 1867, quando venne sancita, su scala internazionale, la validità delle misure di asepsi, sia nella pratica chirurgica sia in ostetricia”, spiega la Città della Salute in una nota.
 
“La figura di Semmelweis, genio in parte incompreso, un simbolo, il ‘Salvatore delle madri’, negli anni 1930 fu considerato in tutto il mondo un medico modello, pieno di abnegazione e salvatore di migliaia di vite. La molteplicità della sua popolarità e del suo culto viene confermata da una serie di biografie, film, opere teatrali e raffigurazioni in tutti i generi dell’arte figurativa”, prosegue la nota.

La seconda parte della mostra presenta le invenzioni ed innovazioni scientifiche nel campo della medicina ungherese degli ultimi 150 anni, “che ebbero una notevole incidenza anche nel mondo scientifico internazionale e, basandosi su fonti della letteratura medica ungherese ed internazionale, riporta una breve descrizione dell’attività scientifica di 48 medici ungheresi (di cui 5 sono ancora in vita) di particolare rilievo, arricchendo l’esposizione con svariate ed interessanti illustrazioni”.

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