quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 11 MAGGIO 2017
Tumori. Bambini con trapianto di rene rischiano sei volte di più

Uno studio pubblicato dal Journal of the American College of Surgeons rivela un dato impressionante: i tassi di tumore dopo un trapianto renale pediatrico sono sei volte superiori a quelli della popolazione generale. “E il rischio di malignità aumenta nel corso del tempo”, dice Oscar K. Serrano, della University of Minnesota, autore principale dello studio.

(Reuters Health) – La malignità post-trapianto è un rischio conosciuto dell’immunosoppressione e potrebbe rappresentare addirittura il 18% di tutti i decessi dopo trapianto di rene in età pediatrica.
 
Lo studio
Partendo da questa premessa, Oscar K. Serrano, della University of Minnesota, autore principale dello studio, insieme ai suoi colleghi ha descritto l’incidenza della malignità post-trapianto (PTM), i tipi di malignità e i fattori di rischio che possono predisporre i pazienti allo sviluppo del PTM nel loro studio che ha coinvolto 885 bambini trapiantati di rene. Durante il lungo follow-up – che è andato da meno di uno a 52 anni – 136 pazienti hanno sviluppato la PTM, con una percentuale cumulativa che passa dal 4% a 10 anni al 13% a 20 anni, al 26% a 30 anni e al 36% a 40 anni. Il tasso di cancro tra i trapiantati di rene in età pediatrica risulta così circa sei volte superiore a quello della popolazione generale tra 0 e 5 anni (126 vs 21 per 100.000 anni di persona) e il rischio di cancro aumenta con l’avanzare dell’età.
 

La forma di cancro più comune che si manifesta nei soggetti trapiantati è quello della pelle, (52,9% di coloro che hanno sviluppato PTM), seguito da malattia linfoproliferativa post-trapianto (PTLD, 34,6%). Nel 21,3% dei pazienti affetti da PTM non cutanea, le forme cancerose più rappresentate sono l’adenocarcinoma colorettale (4,4%), il carcinoma papillare tiroideo (3,7%), il carcinoma orale squamoso (2,9%), il carcinoma della mammella (2,2%) e l’adenocarcinoma cervicale (2,2%). Il rischio di morte durante il follow-up è stato due volte più alto tra i trapiantati che hanno sviluppato PTM rispetto a quelli che non l’hanno sviluppata.
 
Fonte: J Am Coll Surg 2017
 
Will Boggs
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science/) 

© RIPRODUZIONE RISERVATA