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Lunedì 15 MAGGIO 2017
Fumo e problemi cardiaci: stesso rischio anche per i fumatori occasionali

Chi fuma in situazioni di socialità avrebbe lo stesso rischio di soffrire di problemi cardiaci di chi fuma regolarmente. Uno studio su American Journal of Health Promotion

(Reuters Health) – Fumare abitualmente o concedersi una sigaretta ogni tanto non cambia il rischio cardiovascolare, almeno per quel che riguarda ipertensione e alti livelli di colesterolo. A dimostrarlo è stato uno studio pubblicato sull'American Journal of Health Promotion e coordinato da Kate Gawlik, ricercatore all'Ohio State University College of Nursing di Columbus (USA).

Lo studio
Per lo studio, i ricercatori americani hanno esaminato i dati raccolti su 39.555 adulti tra il 2012 e il 2016, che facevano parte di un programma di educazione sanitaria cardiovascolare. In particolare, Gawlik e colleghi hanno valutato le abitudini al fumo e misurato i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna. Di tutti i partecipanti, la maggior parte non era fumatore, il 17% erano fumatori abituali e il 10% era rappresentato dai cosiddetti 'fumatori sociali', che non hanno un'abitudine quotidiana al fumo, ma si concedono una sigaretta solo in determinate situazioni.
 
Dallo studio è emerso che, rispetto ai non fumatori, i fumatori sociali avevano più del doppio di probabilità di soffrire di ipertensione e il 53% di probabilità in più di avere elevati livelli di colesterolo. Sebbene inizialmente i risultati abbiano mostrato un tasso inferiore di ipertensione tra i fumatori occasionali rispetto agli abituali, quando il dato veniva aggiustato per altri fattori, come il peso, l'età, il sesso, l'aumento della pressione sanguigna era praticamente paragonabile tra i due gruppi, pari al 76% dei fumatori abituali e al 75% di quelli occasionali. Stesso discorso per i livelli di colesterolo, aumentati nel 53% dei fumatori occasionali e nel 55% di quelli abituali.
 
Dunque, i fumatori occasionali avrebbero le stesse probabilità di quelli abituali di avere questi fattori di rischio cardiovascolare. “Questi risultati forniscono una forte evidenza che il fumo, indipendentemente dalla quantità, è un fattore di rischio cardiovascolare”, ha dichiarato Gawlik, concludendo che “nessuna quantità di fumo è sicura”.

Fonte: American Journal of Health Promotio

Lisa Rapaport


(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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