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Giovedì 25 MAGGIO 2017
Cannabis terapeutica. L'Associazione Antea si propone alla Regione per progetto pilota

Per l’Associazione che si occupa di assistenza ai pazienti in fase avanzata di malattia, ora che la Regione ha definito attraverso un decreto le modalità di erogazione della cannabis FM2, ci sono tutte le condizioni per usare questo nuovo strumento terapeutico. E la collaborazione con la Regione consentirebbe anche di “pianificare progetti di ricerca mirati a descrivere i benefici clinici e la tollerabilità della cannabis fornendo dati derivati dalla Real World Evidence”.

Antea, l’Associazione che occupa di assistenza gratuita a domicilio ai pazienti in fase avanzata di malattia, lancia alla Regione Lazio la proposta di diventare partener di un progetto pilota per l’utilizzo della cannabis nei pazienti in cure palliative, “secondo le indicazioni riportate nel DCA 151/2017, nel rispetto delle norme di fitovigilanza e della raccolta dati raccomandata dall’Iss”. La candidatura di Antea è annunciata in una nota in cui l’associazione spiega che “l’uso di questo nuovo strumento terapeutico nella pratica clinica consentirà ad Antea di pianificare progetti di ricerca mirati a descrivere i benefici clinici e la tollerabilità della cannabis fornendo dati derivati dalla ‘Real World Evidence’, con l’obiettivo di offrire a tutti i pazienti le migliori possibilità di trattamento in ogni fase di malattia ed estendere i risultati all'interno dei confini regionali in vista di un futuro ampliamento”.

“Secondo la definizione dell’Oms – prosegue Antea nella nota - uno degli obiettivi prioritari delle cure palliative è infatti il controllo del dolore. Numerosi studi clinici hanno dimostrato gli effetti positivi della cannabis in particolare del dolore cronico oncologico e non, con particolare riguardo alla componente neuropatica. La regolamentazione della cannabis a scopo terapeutico dunque rappresenta un importantissimo passo avanti della Regione Lazio nella tutela delle persone. I farmaci e i preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi andranno ad integrare le terapie attualmente in uso permettendo di garantire ai pazienti che soffrono un ulteriore strumento per lenire i dolori e migliorare la loro qualità di vita.  Gli studi disponibili , pur avendo ancora molte limitazioni, hanno mostrato un buon profilo di tollerabilità e di sicurezza”.

Per Antea è comunque “auspicabile” una “maggiore attività di analisi e ricerca nelle cure palliative, obiettivo che Antea Associazione intende perseguire proponendo una collaborazione alla Regione Lazio  e alla ASL RM1 sul tema.  Il 21 Aprile 2017 la Regione, attraverso il Decreto Commissario ad Acta n. 151, ha definito le modalità di erogazione regionale della cannabis FM2 che segue  l’accordo di collaborazione sottoscritto dai Ministri della salute e della difesa nel 2014 per l’avvio di un progetto pilota, nonché le disposizioni relative all’uso medico e al sistema di fitosorveglianza (DM del 9 novembre 2015).  Ci troviamo, quindi – conclude l’associazione -, di fronte alla concreta possibilità di utilizzare la cannabis come strumento di supporto per il trattamento del dolore cronico refrattario”.

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