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Giovedì 01 GIUGNO 2017
Verso il congresso della Cisl Medici



Gentile Direttore,
l’approssimarsi dell’estate reca spesso con sé un insieme di attese più gradevoli del solito. Per noi della Cisl Medici il periodo è particolarmente fervido di attività, perché alle consuete occupazioni si assomma l’organizzazione del IV congresso nazionale di categoria, ideale “summa” e naturale completamento dei congressi che – partendo dai posti di lavoro, anche i più piccoli e sperduti – portano le opinioni e le idee degli iscritti fino all’assise principale, quella che dovrà rinnovare le cariche ad ogni livello e tracciare la rotta verso il prossimo quadriennio di lavoro.

Non siamo tra quelli che sono legati a stereotipi e modi di dire. La bella stagione?
L’estate ha caratteristiche meteorologiche più piacevoli, impone abbigliamenti leggeri, suggerisce bibite fresche e pasti sfiziosi, ma….cosa cambia, per un medico, per un dipendente pubblico?
Si lavora meno? No. Si lavora meglio? No. Si è pagati o tutelati meglio? No.

Volendo proseguire con una metafora stagionale…veniamo da otto anni di inverno, anni in cui qualsiasi fioritura era preclusa e anzi il normale ciclo di alternanza del clima si era interrotto, lasciando il campo solo alla conferma di tagli e mancate assunzioni, di limiti nelle dotazioni e continue difficoltà organizzative.

I vari governi che si sono succeduti non si sono certo distinti per originalità e/o coraggio verso il pubblico impiego e soprattutto verso la sanità italiana, boccheggiante, dispnoica.

Chiunque fosse il politico di turno, ci ammanniva il consueto menu: la colpa era di chi “c’era prima”, o dell’Europa che imponeva scelte dolorose, forse – anzi: certamente! - l’anno successivo sarebbe andata meglio, c’erano degli aggiustamenti da fare, sacrifici comuni da sostenere, sprechi da evitare, spese da razionalizzare…

E tutta questa irritante storia si è ripetuta. Per anni, come già scritto. Adesso le cose devono cambiare. E cambieranno, oh se cambieranno. Ci confortano una serie di “indizi” e alcune certezze.

Tra gli indizi più importanti annoveriamo un minimo di ritrovata collaborazione e ripristino di relazioni sindacali tra il Governo e le Organizzazioni Sindacali. Non è il sistema che ci soddisfa del tutto, certo, ma è senz’altro meglio del “niente“ andato in scena per anni.

Grazie a questi tenui contatti siamo riusciti inoltre ad “edulcorare” il tessuto di intricata trama - rappresentato dal DLgs. 165/2001 e ingarbugliato dal DLgs. 150/2009 - che regola il mondo pubblico, e siamo anche riusciti a traslare qualche cosa dell’accordo del 30 Novembre nei recentissimi decreti attuativi della cd. “riforma Madia”.

In più abbiamo raggiunto un faticoso accordo, l’anno scorso, per la nuova definizione degli ambiti contrattuali (comparti ed aree per la dirigenza) per le pubbliche amministrazioni, conservando gelosamente e tenacemente una individualità e specificità per la professione medico-veterinaria.
La certezza è che adesso, grazie anche alle ormai imminenti elezioni politiche, che sembrano poter essere collocate subito dopo la prossima estate, ci sarà immancabilmente il valzer delle promesse e degli impegni, alla ricerca di consensi.

Sia com’è, noi della CISL Medici attendiamo con la mente sgombra qualsiasi segnale che rinforzi gli scenari normativi e consenta al SSN di tornare a respirare a pieni polmoni “aria pulita”.

Attendiamo cioè che politici credibili e atti conseguenti e verificabili dimostrino la reale volontà dii una inversione di tendenza che non può essere rinviata neppure di qualche mese.

Non abbiamo timore di scrivere che “dopo” potrebbe essere troppo tardi. E non abbiamo quindi neppure timore di scrivere che per noi la “bella stagione” deve iniziare da subito, calendario o non calendario. I politici sappiano – senza possibilità di dubbio – che stavolta gli “scottati” dal solleone saranno soltanto loro.
 
Biagio Papotto
Segretario generale Cisl Medici

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