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Giovedì 08 GIUGNO 2017
IV Congresso nazionale della Federazione Cisl Medici. “Prima di tutto equità sociale, solidarietà e sviluppo”. Lorenzin: “Spero sia approvata la riforma degli Ordini”

Difesa del contratto, della professione e addio al precariato. Questi i temi al centro del Congresso che si è aperto oggi a Roma. Lorenzin ringrazia il sindacato per il lavoro svolto insieme al ministero sulla questione precari e nuove assunzioni, e poi lancia un messaggio alla Camera: "Si vada avanti con la riforma degli Ordini. Un altro motivo per cui mi auguro che la legislatura vada avanti"

Certezza delle risorse per i rinnovi contrattuali, esigibilità delle norme contrattuali, ridefinizione dei percorsi gestionali e professionali. E ancora, fine del precariato, introduzione di meccanismi di maggior trasparenza e obbiettività, tempi certi per la valutazione degli incarichi dirigenziali e recepimento della normativa europea sull’orario di lavoro. Sostegno ai diritti delle donne medico. Riqualificazione del territorio. Ma anche e soprattutto governare e difendere i principi fondanti la sanità nella Costituzione.
 
Sono questi solo alcuni dei punti cardine dell’agenda della Federazione Cisl Medici snocciolati dal Segretario generale nazionale Biagio Papotto nella relazione di apertura del IV Congresso Nazionale dal titolo “Medici e Cittadini: una nuova alleanza per la persona e per il lavoro”, organizzato a Roma fino al 10 giugno, che ha visto la partecipazione del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e del Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furla. Un Congresso elettivo nel quale verranno indicati i vertici che guideranno il sindacato nei prossimi anni quattro anni.
 
Un ringraziamento personale e “non retorico” è stato rivolto a Biagio Papotto dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. “Abbiamo fatto tante battaglie insieme – ha detto intervenendo al Congresso –  ognuno nel rispetto del proprio suolo e sempre nella reciproca e piena collaborazione. Insieme abbiamo cambiato e scritto  alcuni provvedimenti nell’ambito di un tavolo permanete di confronto che mi ha accampanato in questi anni e mi ha permesso di raggiungere tanti risultati verso i cittadini, i medici e il Ssn. Grazie all’intervento del sindacato siamo riusciti a scioglierete molti nodi sul fabbisogno di personale per permettere di assumere migliaia di giovani colmando i deficit. Ora – prosegue – spero che anche gli altri dicasteri comprendano che il Ssn non è uguale agli altri settori della Pubblica amministrazione. Deve terminare la logica a Silos: la salute tocca tanti ambiti e dobbiamo esserne consapevoli. Servono quindi azioni e tempi nuovi. E abbiamo bisogno del sindacato, portatore di informazioni e di consapevolezza di quello che accade”.
 
E ancora, ha aggiunto Lorenzin “spero ora di riuscire a portare a casa il Ddl Lorenzin sulla riorganizzazione degli ordini professionali. Diamo quindi tutti una spinta alla Camera dei Deputati perché questo provvedimento, insieme a quello sulla responsabilità professionale, mette al sicuro e da forza alla fase di rinnovamento e di innovazione di tutta la professione. Ecco perché auspico che la legislatura arrivi al suo sbocco naturale. Spero che anche l’albo nazionale dei manager arrivi in porto entro il mese di ottobre. Così come sono convinta sia necessario rendere fisiologiche le liste di attesa, sono un’ingiustizia sociale”.
 
Un accenno infine al dibattito sulla legge elettorale: “Credo che a questo punto sarà su una nuova e prossima legge non su quella che è stata presentata in questi giorni.
 
Tornando al Congresso, Papotto ha ricordato la necessità di riqualificare il territorio. “Proponiamo – ha detto – Unità distrettuali o territoriali con la presenza di tutti gli attori del territorio, Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, Specialisti territoriali e Guardia medica, per organizzare un’attività multispecialistica con una presa in carico dei cittadini attraverso i Pdta. L’obiettivo è dare al cittadino risposte adeguate h24, sette giorni su sette e sul territorio.
 
E ancora, il segretario ha chiesto con forza la certezza delle risorse per il rinnovo dei contratti scaduti da 8 anni e che vengano riaperte immediatamente le trattative. “Per questo abbiamo lanciato insieme alla Fp Cgil Medici e alla Uil Medici, la nostra piattaforma. Vogliamo mettere fine alla stagione del precariato. Non solo, crediamo che la carriera dei medici debba ridisegnarsi all’interno dei percorsi ospedalieri. Carriera gestionale e carriera professionale devono avere contrappesi simili. In una logica di parallelismo tra i diversi percorsi – ha aggiunto – si dovranno quindi prevedere più fasce professionali in ordine economico crescente, sulla base della complessità del lavoro svolto, della responsabilità, delle competenze acquisite e dell'esperienza professionale, con la definizione economica minima di ogni fascia a livello nazionale. Dobbiamo ricostruire le carriere, ridefinire le valutazioni professionali e individuare tra i percorsi gestionali e professionali linee economiche sovrapponibili ai diversi livelli”
 
Soprattutto la Cisl Medici punta alla difesa del Servizio sanitario nazionale, al sostegno dell’articolo 32 e della legge 833 che istituisce il Sistema sanitario pubblico. “La nostra proposta è governare i principi fondanti la sanità nella nostra Costituzione. Solo questo ci può salvare – ha detto Papotto – se i Governi che verranno non inseriranno la sanità come priorità nella loro agenda, il Ssn che conosciamo sarà solo un ricordo. Si parla di puntare a un secondo pilastro della sanità. Ma noi rispondiamo ai portatori di interessi che le risorse potrebbero bastare per il Sistema sanitario pubblico. Purtroppo qualcuno vuole arricchirsi sul sistema sanitario pubblico. Ci opporremo”.
 
Infine il segretario ha lanciato un ultimo messaggio: “La vigilanza di un sindacato confederale – ha concluso nella sua relazione – deve essere ancora più presente, dato che sarebbe troppo facile limitarsi al controllo di una situazione che vedesse facili ed occasionali prebende fornite da governi astuti in cambio di silenzi complici e di colpevole inania. Per noi, però, ci dev’essere prima di tutto equità sociale, solidarietà, sviluppo. Non per noi. Per tutti”.
 
Ester Maragò

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