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Venerdì 09 GIUGNO 2017
Sanità penitenziaria. Vertice tra gli operatori sanitari degli istituti di pena regionali

Come migliorare la gestione dei servizi sanitari all'interno degli istituti penitenziari della Lombardia: è stato questo il tema centrale dell'incontro che si è tenuto ieri, a Palazzo Pirelli, tra gli opertori degli istituti di pena regionali. Ad organizzare la riunione è stato l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, che già da tempo aveva avanzato la necessità di questo confronto. Emersa l'intenzione di avviare dei percorsi di formazione congiunta del personale.

Come già annunciato qualche settimana fa, in occasione della visita al carcere di Milano Opera, ieri l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha organizzato la prima riunione tra coloro che concorrono all'offerta sanitaria all'interno degli istituti di pena regionali. L’incontro per affrontare la questione dei servizi sanitari all'interno degli istituti penitenziari si è tenuto a Palazzo Pirelli.
 
“Si è trattato di un incontro molto positivo – ha detto l’assessore - durante il quale si è sottolineata, tra le altre cose, la necessità di avviare dei percorsi di formazione congiunta del personale delle Asst e delle guardie penitenziarie, spesso chiamate a gestire situazioni senza la preparazione necessaria, e di implementare l'utilizzo della telemedicina e tele sorveglianza”.
 
All'incontro hanno partecipato, oltre all'assessore, il direttore generale della Dg Welfare Giovanni Daverio, quello del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria Luigi Pagano, i referenti medici e le direzioni strategiche delle aziende sanitarie e i direttori delle Case Circondariali di Pavia, Monza, Bergamo e Milano Opera.
 
“Abbiamo voluto questo momento di confronto - ha aggiunto Gallera - per aprire la partecipazione anche dei dirigenti apicali degli istituti di pena e delle direzioni strategiche delle Asst, ai lavori della Cabina di regia regionale sulla Sanità penitenziaria già attiva, proprio per aumentare l'efficacia del servizio. L'attenzione che Regione rivolge alla sanità penitenziaria è già molto alta, infatti, rispetto alle altre regioni italiane, ma vogliamo fare ancora di più. Il massimo coinvolgimento di tutti gli attori affinché si definiscano strategie e obiettivi comuni ci consentirà di farlo”.

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