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Lunedì 26 GIUGNO 2017
Fiano Romano. Chiede una visita a domicilio, poi aggredisce il medico di guardia che era andato a curarlo

L’aggressore è una persona già segnalata perché ogni notte chiedeva interventi per malattie urgenti senza un riscontro e aveva manifestato più volte un disagio sociale e mentale. “Per la Fimmg Lazio c’è un problema di “carenze di sicurezza” e di “scarsa organizzazione territoriale che non gestisce a dovere questi casi dal punto di vista socio sanitario scaricandoli sui medici di guardia, costretti a sopperire a carenze non loro”. “

La Fimmg Lazio denuncia “l’ennesimo episodio di aggressione di un medico della continuità  assistenziale” avvenuto alcune notti fa nella zona di Fiano Romano. Il medico è stato picchiato durante una visita domiciliare, “fortunatamente in questo caso la presenza delle forze dell’Ordine ha scongiurato il peggio”, spiega la Fimmg.

Per il sindacato, l’aggressione, avvenuta durante una visita domiciliare, “mette in risalto la situazione di costante pericolo in cui operano quotidianamente i medici della continuità assistenziale che ogni notte si recano nelle abitazioni delle persone malate”.

Nel caso specifico, poi, il soggetto aggressore era persona già nota e segnalata perché, riferisce la Fimmg Lazio, “ogni notte chiedeva interventi per malattie urgenti senza un riscontro e che ha manifestato più volte un disagio sociale e mentale”.

“Le carenze di sicurezza sono sempre alla base di questi episodi - ha dichiarato Maria Corongiu, segretario regionale della Fimmg Lazio “- ma alla base c’è anche una scarsa organizzazione territoriale che non gestisce a dovere questi casi dal punto di vista socio sanitario scaricandoli sui medici di guardia costretti a sopperire a carenze non loro. “Sarebbe anche auspicabile che nelle centrali di ascolto venga creato un database delle “criticità per evitare di mandare i medici allo sbaraglio o tantomeno prevedere sistemi di protezione in tali interventi a rischio”.”

La Fimmg Lazio, nell’esprimere solidarietà al collega aggredito, fa sapere che fornirà al medico “tutto l’appoggio del proprio ufficio legale”.

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