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Mercoledì 28 GIUGNO 2017
Tumore al seno. Dopo terapia conservativa, per diagnosi meglio Rmn e mammografia insieme

Uno studio coreano evidenzia come nelle donne con cancro della mammella sottoposte a trattamento conservativo, lo screening mammografico con aggiunta della Risonanza Magnetica migliori e aumenti la possibilità di individuare nuovi tumori. I risultati dello studio potrebbero cambiare la pratica clinica attuale nello screening di giovani donne che si siano già sottoposte a terapia conservativa.

(Reuters Health) – Aggiungere la Risonanza Magnetica Nucleare o l’ecografia all’esame mammografico sembra migliorare la rilevazione di nuovi tumori mammari nelle donne più giovani con cancro della mammella sottoposte ad una terapia conservativa del seno (Bct). È quanto emerge da uno studio coreano e secondo il suo autore principale, Woo Kyung Moon dell’ospedale universitario di Seoul, si tratta di evidenze tali da richiedere un cambiamento nella pratica clinica corrente. “Attualmente la Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) e la National Comprehensive Cancer Network raccomandano lo screening o la sorveglianza mammografica annuale per le donne che hanno ricevuto un intervento conservativo al seno – dice  Moon – Tuttavia la mammografia da sola non rileva un numero significativo di tumori nelle donne con Bct sotto i 50 anni. In questa popolazione noi raccomandiamo una Risonanza Magnetica Nucleare o l’ecografia aggiuntiva”.

Lo studio
754 donne sono state sottoposte a 2.065 mammografie, ecografie e Risonanza Magnetica. Il tasso complessivo di rilevazione di cancro è stato di 8,2 per 1.000 esami. Il tasso di rilevazione mammografica con aggiunta RMI è stato superiore a quelle con sola mammografia (8,2 vs 4,4 per 1.000; P=0,003) Il tasso di rilevazione è stato anche maggiore quando la mammografia è stata combinata con l’ecografia (6,8 vs 4,4 per 10mila; P=0,03). Quando la Risonanza è stata aggiunta alla mammografia sono stati rilevati altri 3,8 tumori per 10mila donne; invece, quando l’ecografia è stata aggiunta alla mammografia sono stati rilevati 2,4 ulteriori tipi di tumore per mille donne.

Un grave limite dello screening con Rmi è il suo elevato tasso di falsi positivi. Circa il 47,1% dei tumori potrebbe essere perso con la sola mammografia, perciò i limiti della Risonanza (falsi negativi e falsi positivi) potrebbero essere entro limiti accettabili. Gli autori hanno affermato che i risultati dello studio potrebbero essere utilizzati non solo per informare le pazienti e per la decisione clinica riguardo al migliore screening da effettuare dopo una BCT, ma anche per sviluppare linee guida e raccomandazioni di screening più personalizzate per le donnne che sono a rischio maggiore di cancro al seno.

Fonte: JAMA Oncology

Megan Brooks

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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