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Martedì 04 LUGLIO 2017
Bambino Gesù. Più di 330 trapianti di organi e tessuti. In aumento alta complessità, appropriatezza e risultati scientifici 

Unico ospedale pediatrico europeo dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente. Superati i 2.500 punti di impact factor nella produzione scientifica e sono oltre 100 i casi umanitari di pazienti stranieri. L’Ospedale Pediatrico ha presentato in Vaticano l’annuale relazione sanitaria e scientifica.

Più di 300 trapianti di organi e tessuti (339), 9.600 pazienti “rari” diagnosticati e assistiti, 93.120 notti gratuite garantite a 3.700 famiglie e 102 casi umanitari di pazienti stranieri presi in carico. 2.095 operazioni effettuate in chirurgia ambulatoriale pediatrica, solo nel 2016, con un numero triplicato negli ultimi 5 anni, una diminuzione dei ricoveri inappropriati passati dal 26% del 2012 al 7% del 2016 e un peso medio dei ricoveri, nel 2016, di 1,04 contro una media nazionale dell’0,80.
Sono questi i numeri realizzati dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e contenuti la Relazione sanitaria e scientifica 2016, presentata per il secondo anno consecutivo, e presentata presso la Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza del Segretario di Stato card. Pietro Parolin e del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
 
“L’Ospedale – ha dichiarato la presidente Mariella Enoc – mette questi dati a disposizione della comunità scientifica, delle istituzioni pubbliche e in particolare della Santa Sede certamente con la soddisfazione dei risultati raggiunti, ma anche con la consapevolezza e l’umiltà di riconoscere che nessuno è padrone della vita. Dietro tanti numeri, ci sono ragazzi curati e spesso salvati, malattie senza nome diagnosticate e tanti bambini che non avrebbero potuto ricevere nessuna cura se l’Ospedale Bambino Gesù non avesse aperto le porte e non avesse aperto il cuore”.
 
I risultati clinici
Unico ospedale pediatrico europeo dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente, nel 2016 al Bambino Gesù ne sono stati eseguiti 339, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Nello specifico sono stati effettuati 167 trapianti di midollo, 67 homegraft, 29 di rene (di cui 8 da vivente), 26 di fegato (di cui 2 da vivente), 22 di cornea, 12 di cuore (a cui si sommano i 9 impianti di cuore artificiale), 11 di membrana amniotica e 5 di polmone. Sono invece 9.600 i bambini e i ragazzi affetti da malattie rare seguiti dall’Ospedale: si tratta della più ampia casistica nazionale, non solo a livello pediatrico.
 
Percorsi basati sull’appropriatezza clinica hanno portato a triplicare negli ultimi 5 anni il numero di casi trattati in chirurgia ambulatoriale pediatrica (2.095 nel 2016), con la stessa efficacia assistenziale del ricovero, minore stress per il paziente e minori costi per l’Ospedale e il Sistema Sanitario. Grazie a questa buona pratica, il numero di ricoveri inappropriati è sceso sensibilmente passando dal 26% del 2012 al 7% del 2016.
 
La sempre maggiore specializzazione nell’alta complessità ha fatto sì che il peso medio dei ricoveri (un indicatore del livello di complessità delle patologie trattate) nel 2016 fosse di 1,04 contro una media nazionale dell’0,80. La presa in carico di pazienti con casistiche sempre più complesse aumenta anche il rischio di infezioni ospedaliere, che, nel mondo, rappresentano la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria. Eppure, nonostante l’aumento dell’alta complessità, l’Ospedale ha ridotto drasticamente il tasso di prevalenza delle infezioni, passando dal 7.6% del 2006 all’1.8% del 2016 (-76% in 10 anni), numeri inferiori alla media degli ospedali europei e americani.
 
Nel 2016 sono stati registrati 80.015 accessi al pronto soccorso (di cui 412 trasporti d’emergenza neonatale e 81 elitrasporti) e 1.696.279 prestazioni ambulatoriali (+50% negli ultimi 5 anni). 27.058 tra procedure chirurgiche e interventistiche. 26.947 i ricoveri ordinari, il 28% dei quali per pazienti provenienti da fuori regione e il 13,5% per bambini di nazionalità straniera. Sono stati 102 i casi umanitari di pazienti stranieri presi in carico dall’Ospedale.
 
Fra i risultati clinici ed assistenziali di particolare rilievo raggiunti durante l’ultimo anno, spicca anche la conferma dell’Accreditamento Istituzionale delle sedi di Palidoro e Santa Marinella. “Le commissioni di verifica delle Asl, dopo approfondite valutazioni e sopralluoghi, hanno attestato la conformità delle sedi ai requisiti autorizzativi e di accreditamento – ha detto il direttore sanitario, Massimiliano Raponi – sottolineiamo inoltre, nell’ambito trapiantologico, il lusinghiero traguardo raggiunto degli oltre 330 trapianti di organi e tessuti effettuati nell’anno e l’adozione di una innovativa tecnica per il trapianto di midollo dai genitori, che, mediante l’introduzione di un cosiddetto gene suicida, abbatte i rischi di mortalità”.
 
I risultati scientifici
Nell’ambito dell’attività di ricerca, l’Ospedale ha registrato una crescita continua di tutti i parametri di misura dei risultati scientifici, posizionandosi ai vertici della rete di Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e primo tra gli ospedali pediatrici italiani per livello di Impact Factor, valore che misura il “peso” delle pubblicazioni scientifiche.
Al Bambino Gesù l’IF è più che triplicato negli ultimi 11 anni, passando dai 798 punti del 2005 ai 2.502 del 2016. Nel 2016 sono state realizzate 628 pubblicazioni si riviste scientifiche (+13% rispetto all’anno precedente). 242 sono stati i progetti di ricerca attivi nel corso dell’anno, 423 gli studi clinici e le sperimentazioni di nuovi farmaci e nuove terapie hanno coinvolto oltre 5.300 pazienti. Oltre 750 il numero di medici, biologi e altre figure professionali impegnate nella ricerca scientifica.
 
Grazie alla piattaforme genomiche e alle competenze bioinformatiche, il Bambino Gesù nel 2016 ha identificato 10 nuove malattie rare che erano orfane di diagnosi. Un impegno costante che ha permesso all’Ospedale di fornire risposte diagnostiche in oltre il 40% dei malati rari o ultra-rari seguiti.
 
A certificare l’impegno e i risultati sul fronte delle malattie rare le 15 reti ERN (European reference network) di cui il Bambino Gesù è stato nominato centro di riferimento dalla Unione Europea (al secondo posto in Italia per numero di aree assegnate). Il progetto delle Reti di Riferimento Europee è stato avviato nel 2011 con l'obiettivo di condividere le conoscenze sulle malattie rare per coordinare al meglio le cure erogate all'interno deli diversi Paesi dell’Unione Europea.
 
“La traslazionalità di questa intensa attività di ricerca – ha aggiunto il direttore scientifico Bruno Dallapiccola – si è concretizzata nello sviluppo di nuovi protocolli di terapia in particolare quelli in ambito genomico e terapeutico, nella certificazione dell’officina farmaceutica e con l’avvio delle attività produttive che nei prossimi mesi metteranno a disposizione dei pazienti alcune terapie innovative la presenza del Bambino Gesù all’interno di 15 reti negli European Reference Networks dedicati alle malattie rare pone il nostro Ospedale al primo posto della pediatria Europea ed esprime un lusinghiero riconoscimento internazionale, sia in ambito assistenziale che di ricerca scientifica”.
 

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