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Mercoledì 12 LUGLIO 2017
Campania. Asili nido negli ospedali. Si parte dal Cardarelli, dall’Ospedale del Mare e dal San Giovanni di Dio Ruggi D'Aragona

Il progetto, promosso dalla Regione, prevede che i servizi accolgano sia i figli dei dipendenti degli ospedali che i bambini di coloro che devono recarsi in ospedale per qualche prestazione o per visitare parenti o conoscenti ricoverati. L’obiettivo è “favorire la genitorialità e la conciliazione dei tempi famiglia e lavoro”.

“Il progetto lanciato dalla Regione Campania e fortemente voluto dal Presidente Vincenzo De Luca, passa alla fase operativa: sono state già accolte e passano alla fase operativa le prime richieste per realizzare asili nido aziendali e/o ludoteche in tutti gli ospedali della Regione”. Lo annuncia la Regione Campania spiegando che da subito partiranno i progetti nelle strutture Ospedaliere del Cardarelli, dell'Ospedale del Mare e San Giovanni di Dio Ruggi D'Aragona.

L’obiettivo è “favorire la genitorialità e la conciliazione dei tempi famiglia e lavoro”.

L’iniziativa infatti, “è ispirata dalla volontà di offrire alle famiglie maggiori servizi per i propri figli, con maggior bilanciamento quindi tra famiglia e lavoro, venendo incontro soprattutto alle esigenze delle donne e garantendo inoltre l'evoluzione del bambino in un contesto che faciliti l'attività lavorativa delle mamme ed il rapporto naturale con i figli”.

Il servizio accoglierà sia i figli dei dipendenti degli Ospedali ma potrà essere anche ospitare bambini con un servizio di “baby-stop” per coloro che devono recarsi in ospedale per prestazioni sanitarie oppure per visitare parenti o conoscenti ricoverati.

Le risorse, chiarisce l’assessore alle Pari opportunità, Chiara Marciani, saranno utilizzate per l'allestimento/adeguamento degli spazi già disponibili presso le strutture ospedaliere nonché per la gestione del servizio.

Ogni struttura offrirà servizi per l'età 0-3 anni e/o 3-12 anni con un orario di apertura utile a coprire fino a due turni di lavoro e potrà accogliere dai 20 ai 50 bambini.

“Con queste nuove strutture – ribadisce la nota regionale in chiusura - si va a rafforzare la capacità di dare una risposta concreta alle esigenze delle famiglie, e soprattutto alle donne lavoratrici, che con maggiore facilità potranno trovare un equilibrio tra l’attività lavorativa e la cura dei figli, in particolare quando sono ancora in tenera età”.

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